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IL CASO
14 Febbraio 2024 - 06:30
L'assessore Francesco Tresso
Qual è il problema degli alberi di corso Belgio? Una domanda che sorge spontanea nel vedere come una semplice operazione di potatura e abbattimento di piante pericolanti stia suscitando tanto interesse. Partiamo dunque dal principio. Corso Belgio è un viale a doppio scorrimento di traffico, molto frequentato a tutte le ore del giorno e dove passa anche la linea 15 del tram. Il viale è costeggiato da una serie di aceri (sulle cui radici spesso parcheggiano le automobili), che in alcuni casi risultano ammalorati (come si vede nelle foto ndr). Nello specifico, sono 17 le piante catalogate in “pericolosità estrema” e che pertanto necessitano di essere abbattute.
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Il rischio, nemmeno troppo nascosto, è che la pianta possa cadere in testa a un passante o su una macchina in transito. La soluzione prescritta dai tecnici del Comune è una sola: l’abbattimento. Si tratta di una questione di sicurezza. E anche di buonsenso. Allora perché tanta difficoltà a procedere? Un gruppo di cittadini, riunitosi sotto il nome di Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio, ha chiesto una contro perizia sulle piante in questione e si oppone ai lavori.
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Viene dunque da chiedersi se non sia mancata la comunicazione tra l’assessorato al Verde, guidato da Francesco Tresso e questi cittadini. Ai maligni poi non sfugge che proprio nell’area della precollina e nei dintorni di corso Belgio Tresso abbia coltivato negli anni un bacino di voti significativo. È forse la difesa del consenso il primo responsabile delle difficoltà in corso Belgio? Difficile dare una risposta. Quel che è certo è che i torinesi sono stanchi e bollano come «dilettantistica» la gestione Tresso per una operazione che riguarda appena 17 piante, come ci scrive un lettore. Tanto più se si tratta di una questione che riguarda l’incolumità pubblica. «Sono d’accordo che ci siano questioni ben più gravi da gestire in città» commenta l’assessore Tresso, raggiunto al telefono. «Mi dispiace solo che ora saremo costretti a chiudere per interno il corso aumentando il livello del disagio dei cittadini» aggiunge Tresso, che rigetta al mittente l’accusa di mancata comunicazione. Una questione che agita la politica da settimane e non è finita qui.
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