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Il progetto

Nuovi alberi e addio alle auto, via ai lavori nel nuovo Valentino

Due anni di cantieri e un restyling totale del parco. E non solo, ecco cosa succederà

Torino Esposizioni, dopo i cantieri

Torino Esposizioni, dopo i cantieri

Il progetto di riqualificazione del Parco del Valentino procede spedito. I lavori veri e propri non sono ancora iniziati (eccezion fatta per biblioteca e borgo Medievale), ma il termine ultimo fissato dal Comune di Torino è il 31 marzo, e non sono ammessi ritardi. Sono gli uffici stessi a dichiararlo, e durante l’ultima Commissione della Circoscrizione 8, riunitasi insieme all’assessore al Verde Francesco Tresso e ai tecnici comunali per esprimere un parere relativo al progetto esecutivo di recupero del parco, è stato sottolineato ancora una volta che «tutto procede a gonfie vele, e a breve i cittadini vedranno i primi cantieri».

Delle parole incoraggianti - quelle pronunciate dall’assessore - che fanno ben sperare anche per quanto concerne i tempi d’attesa forniti lo scorso anno, ovvero due anni al massimo, con l’inaugurazione del “nuovo” parco del Valentino prevista tra marzo e giugno 2026. Un progetto da 160 milioni di euro finanziato tramite i fondi del Pnrr, che porterà alla rimozione dell’asfalto dai viali principali, il loro restringimento e la totale pedonalizzazione dell’area, e quindi a un incremento di circa 20mila metri quadri della superficie per il verde, ma non solo.

Il progetto prevede la piantumazione di oltre 550 nuovi alberi, la rimozione delle barriere architettoniche per migliorare l’accessibilità, la riqualificazione completa di piazza Rita Levi Montalcini, la messa a dimora di un roseto nei pressi del Borgo medievale e la realizzazione di una nuova piazza pedonale di fronte alla Fontana dei 12 mesi.

E poi miglioramenti all’illuminazione e alla segnaletica, nuovi chioschi, arredi urbani e un maxi parcheggio al posto dell’attuale Padiglione 5, unico luogo raggiungibile in auto. «Siamo contenti dell’avvio di questa grande operazione, di cui si è discusso tanto, e che finalmente sta prendendo forma - ha detto il coordinatore competente Alberto Loi Carta durante la Commissione - dobbiamo immaginare una Torino che cambia, una città più verde, in sviluppo, in grado di attirare i turisti e di rilanciarsi puntando sui propri punti di forza».

I fondi del Pnrr hanno fornito un’opportunità, e se coglierla era la priorità prima della stesura del progetto, ora l’obiettivo è quello di non prolungare l’attesa più del dovuto, così da fornire ai torinesi un parco ancora più verde, accessibile e moderno in tempi accettabili. La prima fase dei lavori interesserà l’area nord del parco, e durerà circa dieci mesi. Successivamente, gli operai si sposteranno sul lungofiume, dove lavoreranno per altri dieci mesi, mentre la terza e ultima fase incentrata sulla riqualificazione delle strutture dovrebbe prendere il via entro la fine del 2025, e proseguire per gli ultimi quattro o sei mesi.

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