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Lo scandalo
21 Febbraio 2024 - 08:41
Dopo l'accusa di molestie sessuali, le perquisizioni: sono scattate ieri mattina nello studio medico privato di Silvio Viale, in via Berthollet. Che, nel frattempo, si è messo in ferie dalla Città della Salute, dove lavora come dirigente medico di Ostetrica e Ginecologia all'ospedale Sant'Anna. «Una sua decisione, che condividiamo» commentano dalla dirigenza.
Il medico, conosciuto soprattutto perché consigliere comunale e storico esponente di Radicali e +Europa, è indagato dopo che quattro pazienti hanno sporto denuncia contro di lui. E ora gli esposti sono stati riuniti in un fascicolo per il reato di violenza sessuale, finito sul tavolo del procuratore aggiunto Cesare Parodi e poi affidato alle pm Lea Lamonaca e Delia Boschetto.
Le presunte vittime, tutte giovani tra i 20 e i 25 anni, parlano di palpeggiamenti e frasi a sfondo sessuale decisamente invadenti. Poi allusioni e riferimenti alla vita privata e al fisico della pazienti. Tutti ricevuti alla loro prima visita, avvenuta nel studio privato di Viale in centro città.
Le ragazze si sono “riconosciute” durante un corteo femminista a novembre, quando una donna ha letto la testimonianza di una di loro. Le altre tre hanno sentito quelle frasi e hanno capito che il medico in questione era lo stesso. Viale, appunto.
A quel punto le denunce sono state raccolte in un unico fascicolo presentato in Procura: «Speriamo che possa essere fatta luce su questa vicenda - dichiarano gli avvocati Benedetta Perego e Ilaria Sala, che difendono le quattro ragazze - Anzi, speriamo che questa fuga di notizie non complichi le indagini. D’altro canto, la sistematicità che emerge dai racconti fa sperare che, se altre donne hanno vissuto esperienze analoghe, possano trovare il coraggio di uscire allo scoperto, di sapere di non essere sole». Una sorta di appello, affinché altre donne si facciano avanti se hanno vissuto un'esperienza simile a quella delle quattro ragazze che hanno già denunciato.
Viale è un nome noto in città per le sue battaglie a favore e dell’aborto, oltre che per comportamenti “sopra le righe” in Consiglio (dove si è presentato in pantaloncini corti o in gonna per protestare contro l’obbligo di indossare giacca e cravatta).
Ora dichiara: «Di queste accuse non so nulla. Dico solo che, in 50 anni di politica e oltre 30 di professione, è difficile trovare qualcuno con cui non abbia litigato a Torino».
Oltre che per il ruolo pubblico di Viale, la vicenda fa rumore perché arriva subito dopo altri due casi di presunte violenze sessuali: l’ex direttore della scuola di Medicina legale, Giancarlo Di Vella, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di molestie nei confronti di cinque specializzande (oltre che di falsi nei documenti). Invece un docente universitario di Filosofia, Federico Vercellone, è stato sospeso perché accusato di atteggiamenti lascivi verso le allieve.
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