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L'indagine della Uil
01 Marzo 2024 - 10:30
Posto fisso? Una fantasia del passato. Il mondo della scuola da punto cardinale per cittadini in formazione si è trasformata nel simbolo stesso del precariato, con le cattedre a tempo determinato. Si stima che in Italia ci siano oltre 234mila insegnanti con contratti a tempo determinato, vale a dire un quarto del totale degli insegnanti in servizio, che sono poco meno di un milione. Questa tendenza si riflette in maniera acuta a Torino, in cui quasi un insegnante su tre è precario. Il fenomeno ha visto un salto percentuale dal 14,39% nell'anno scolastico 2015/2016 al 28,90% lo scorso anno. A livello nazionale, la percentuale è leggermente inferiore, fermandosi al 24%.
Andando oltre i numeri, la fotografia che viene fornita dalla Uil Scuola Rua Piemonte racconta di persone che devono rimettersi in gioco ogni anno, senza un futuro garantito, dovendo cambiare scuola e a volte anche vita. La situazione tra i docenti di sostegno è particolarmente critica: la percentuale di precarietà è salita dal 36,32% nel 2015 al 75,25% di oggi. Questo significa che solo un docente di sostegno su quattro ha un contratto stabile.
Secondo il segretario regionale della Uil Scuola, Diego Meli, uscire da questa situazione è possibile. Tra le proposte avanzate per stabilizzare i docenti, c'è quella di "rivedere il metodo di reclutamento". Meli suggerisce di utilizzare le graduatorie provinciali di supplenza di prima fascia come canale strutturale di assunzione per coprire i posti rimasti vacanti, una volta terminate le immissioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle concorsuali.
Un altro suggerimento è quello di eliminare la distinzione tra organico di fatto e organico di diritto, considerata anacronistica rispetto alla reale situazione della scuola italiana. Per stabilizzare 250mila precari, secondo Meli, basterebbero 180 milioni di euro, con un costo di 716,12 euro ciascuno.
La situazione in Piemonte si fa particolarmente delicata, come scrivevamo nei giorni scorsi, per quanto riguarda gli insegnanti di sostegno. Qui, la Uil Scuola sollecita l'adozione di soluzioni efficaci per assumere insegnanti specializzati da altre province, prima di passare a nomine dalla seconda fascia delle graduatorie provinciali o da graduatorie incrociate docenti non specializzati.
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