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VERSO LE REGIONALI
11 Marzo 2024 - 22:00
Domenico Rossi e Sarah Disabato
Cinque giorni di passione - gli ultimi - per decidere se allearsi oppure no. La sconfitta del campo largo in Abruzzo sembra aver assestato il colpo definitivo a chi sperava in un’alleanza tra dem e Cinque Stelle anche in Piemonte. «La strada dell’unità è quella giusta» ci spera ancora (almeno ufficialmente) il segretario regionale del Pd Domenico Rossi, che ora guarda fisso all’assemblea in programma per il 16 marzo, presso l’hotel Il Fortino. All’ordine del giorno ci sono gli aggiornamenti in vista delle prossime elezioni regionali ed europee. E per quel giorno Rossi intende arrivare con un percorso delineato. O in un senso o nell’altro. Anche se a sperare nel campo largo in salsa piemontese ormai sono rimasti in pochissimi.
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Tra le fila dei dem c’è già chi guarda con trepidazione alla corsa in solitaria. Se, da qui a sabato non si troverà l’accordo con i Cinque Stelle, si andrà alla conta in assemblea. Lo scenario più probabile è quello di un testa a testa tra i gli unici due contendenti che, fino a questo momento, hanno fatto un passo in avanti: il vicepresidente del consiglio regionale Daniele Valle e Chiara Gribaudo, vicepresidente del Pd. Tuttavia, non è escluso che il partito possa proporre anche un terzo nome per ricompattare i ranghi. In questo senso rientrerebbero in gioco il capogruppo in consiglio regionale Raffaele Gallo, la presidente del partito Nadia Conticelli e lo stesso segretario Rossi. C’è anche chi parla di una nuova discesa in campo del campione di preferenze Mauro Salizzoni, nonostante lui abbia negato pubblicamente la propria disponibilità.
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Mentre il Pd fa i suoi conti, anche in casa Cinque Stelle qualcosa si muove. Nel pomeriggio di ieri infatti, i grillini hanno lanciato una nuova campagna di comunicazione incentrata sui temi della sanità. «Da questa settimana partono le affissioni e i banchetti, in tutte le province piemontesi, a difesa della sanità pubblica e contro le privatizzazioni» fanno sapere la capogruppo in consiglio regionale Sarah Disabato, insieme ai consiglieri Sean Sacco e Ivano Martinetti. Quasi a voler lanciare un segnale che lascia intendere che anche loro sono pronti ad andare avanti da soli.
Tra i più scettici in merito a una possibile alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle in Piemonte, c’è l’onorevole di Italia Viva Silvia Fregolente. «È il candidato a fare la differenza, non la somma dei voti» avverte. «In un mondo dove i partiti tradizionali hanno perso il loro fascino, la leadership fa la differenza - aggiunge -. Ma questo il Pd sembra a tutti i costi non volerlo capire». E ancora più netta Fregolent: «Cirio piace. Se si vuole batterlo bisogna trovare qualcuno che piaccia altrettanto». Il voto in Abruzzo dimostra chiaramente che «la somma dei voti non basta per vincere. Servono progetti e nomi credibili» conclude. E questi ultimi giorni serviranno anche per questo: cercare un nome nuovo che possa rappresentare le istanze del centrosinistra. Certo è che, se i due schieramenti correranno divisi, non ci sarà bisogno di tirare fuori un candidato civico dal cilindro.
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