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Stellantis stacca la spina: ecco il piano a sorpresa (fino al 2027)

Il ritorno in linea della 500 termica, che vende dieci volte più dell'elettrica, per salvare lo stabilimento

Stellantis stacca la spina: ecco il piano a sorpresa (fino al 2027)

Un passo indietro per fare un salto in avanti. Si potrebbe leggere anche così il piano che in Stellantis hanno messo a punto in questi giorni, un piano cui manca ancora il via libera del ceo Carlos Tavares, ma che ha ottime possibilità di essere attuato. Anche se, in apparenza, sembra dare un calcio all'ideale tutto green: però consentirebbe di ridare slancio allo storico stabilimento di Mirafiori e, forse, appianare almeno in parte la contesa con il governo.

La chiave è la cara vecchia Fiat 500, sì quella con il motore termico non la sua erede totalmente elettrica. Equipaggiata con il tre cilindri da 900 centimetri cubici, la "vecchia" 500 è ancora prodotta e in numeri notevoli nello stabilimento polacco di Tychy e anche il suo riscontro di mercato è notevole: se la 500e, nel mese di febbraio, ha venduto poco più di 240 vetture - praticamente la produzione di un giorno e mezzo di lavoro a Mirafiori, normalmente -, quella a motore termico, pur senza scalare le classifiche, ne ha piazzate dieci volte tanto.

In questi giorni in Stellantis c'è grande animazione: le riunioni strategiche si susseguono e sul tavolo c'era anche la realtà scomoda che la 500e non vende. Troppo cara, senza gli incentivi promessi dal governo. Troppo costosa rispetto ad altri modelli del Gruppo, a causa della mancanza di una piattaforma STLA come gli altri. Però rinunciarvi non è possibile.

Ecco allora lo studio: la scocca è quasi la medesima, dunque può essere messa in linea a Mirafiori, dove proprio in virtù della mancanza di piattaforma dedicata il "marriage" - ossia l'assemblaggio - di propulsore e trasmissione avviene secondo il vecchio schema. Fiat dovrebbe far arrivare i motori Firefly dalla Polonia, dove sta chiudendo lo storico stabilimento Powertrain, oppure dal Brasile. Attenzione però anche all'Algeria: proprio in questi giorni sono partiti i lavori per l'allargamento del nuovo stabilimento di Orano, con l'obiettivo di portare la produzione a 90mila vetture - non solo Fiat 500 -, quasi tutte destinate al mercato interno africano. Una parte dei propulsori termici destinati a Orano potrebbe virare per Mirafiori.

In questo modo si aumenterebbe la produzione dello stabilimento dove, al momento, ci sono oltre 2mila operai in cassa integrazione a rotazione (e per quelli Maserati sta per scattare il contratto di solidarietà all'80% almeno fino al 2025). Maggiori volumi e costi di produzione tutto sommato accettabili, secondo manager e progettisti. E una risposta al governo che chiede, per l'appunto, più produzione. Il tutto con obiettivo 2027.

Questa, infatti, è la data stimata per l'arrivo della nuova versione della Fiat 500, anche se, vedendo le difficoltà di mercato e l'oggettiva constatazione che l'attuale 500e è già "vecchia", il progetto potrebbe essere accelerato. 

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