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Grandi manovre
16 Marzo 2024 - 07:00
Mirafiori potrà avere un secondo modello. Ma soprattutto avrà la nuova Fiat 500e, rinnovata e più tecnologica, più sostenibile in termini di produzione. Un combinato che dipenderà in larga misura dall’arrivo, finalmente, anche in Italia della piattaforma per auto elettriche STLA Small. E c’è anche la data per il segnale che potrà rappresentare la svolta di Mirafiori: il 2027.
Questa, infatti, è la data che in Stellantis hanno sempre tenuto presente per l’arrivo della nuova generazione della 500e, ma adesso il flop di mercato - in Italia, almeno - della city car spinge a profonde riflessioni, in primis per anticipare i tempi di sviluppo della nuova “piccola”.
Nella medesima riunione tra manager e progettisti in cui si è parlato del piano per riportare la 500 con il motore termico a Mirafiori - una maniera per aumentare i volumi produttivi -, ossia un’auto che vende ancora dieci volte la sorella elettrica, si sono affrontate due questioni fondamentali: l’arrivo della piattaforma STLA Small, che è per il momento impiegata a Saragozza per la Peugeot e-208 e per la Lancia Ypsilon; e la nuova Fiat 500e, per l’appunto.
L’arrivo in Italia della STLA Small è sicuro e Mirafiori potrebbe essere la sede più indicata per via della sua “mission” di polo elettrico. A quel punto, qui potrebbero nascere sia la nuova 500e sia la Lancia Ypsilon. In concorrenza c’è Pomigliano, dove viene prodotta la Pandina, che ha “data di scadenza” proprio il 2027.
Pomigliano, una volta esaurita la Panda, è però in ballottaggio anche per la STLA Medium, che sarebbe quella per la nuova Fiat Multipla che il ceo di Fiat, Olivier Francois, intende svelare entro il 2025.
La STLA Small consentirebbe, se impiegata per la 500e, di ottimizzare i costi di produzione (e rendere finalmente la 500e concorrenziale): la piattaforma, infatti, serve a integrare al meglio le parti della propulsione elettrica, la batteria e la scocca. L’attuale 500e, come la sorella termica, è ancora vecchio sistema: il “marriage” - così si definisce l’assemblaggio - di propulsione e trasmissione avviene con l’aggancio alla scocca. Paradossalmente, questo difetto ora consentirebbe di usare la medesima linea di Mirafiori per la 500 con motore termico, finora prodotta in Polonia e per la quale si stava allargando lo stabilimento di Orano (che ha un obiettivo di 90mila vetture prodotte l’anno, in larga parte destinate al mercato interno africano).
La nuova Fiat 500e, di cui circolano già bozzetti, non avrà grandi rivoluzioni stilistiche, mantenendo la sua linea: sarà però appena più grande, consentendo forse di avere anche una versione a 5 porte (con le posteriori un filo più grandi di quella “mezza” che presenta l’attuale 3+1). Di certo avrà maggiore autonomia e tempi di ricarica inferiori. Come le altre auto del Gruppo, poi, sarà notevolmente arricchita sul fronte della tecnologia, fra intelligenza artificiale e sicurezza. Quanto al prezzo, dipenderà molto dalle condizioni di mercato, dalle politiche del governo (incentivi, a quando?) e anche dell’Europa, nel caso dovessimo assistere a una clamorosa retromarcia sulle auto elettriche.
I piani, dunque, sono sul tavolo. Piani in cui può incastonarsi anche l’arrivo dei modelli Leapmotor - la piattaforma usata dai cinesi è particolarmente innovativa e pure questa si presterebbe alla 500 -, sempre per Mirafiori. Ora, per tutti, si attende solo il via libera del ceo Carlos Tavares.
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