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Il Risiko dell'Automotive
18 Marzo 2024 - 11:00
Un nuovo fronte si apre nel mondo dell'automotive. E riguarda il freno che L'Europa ha deciso di porre all'import di auto elettriche cinesi, ma i produttori si dividono. Divisioni strategiche dovute non solo a questioni produttive o di vendite, ma anche di alleanze e sinergie, un autentico Risiko dell'auto che, però, guarda anche con attenzione alle prossime elezioni europee. Cerchiamo di capire.
Il contesto è quello che parte da un fatto estremamente semplice: i sussidi del governo di Pechino ai costruttori cinesi per esportare in Europa. Veicoli low cost, che invadono i mercati europei, sottraendo quote di mercato ai produttori europei. I i veicoli elettrici cinesi sono soggetti così, dal 7 marzo scorso, a una registrazione doganale speciale da parte della Commissione Europea. Questa mossa, che potrebbe portare a nuove misure protezionistiche a favore dei produttori europei, ha generato la protesta della Cina.
I veicoli cinesi al momento sono soggetti a un dazio del 10%, in attesa delle nuove misure anti-dumping. La Cina è però il maggiore esportatore al mondo di autoveicoli e l'Europa rappresenta il 47% delle esportazioni totali. Il fronte europeo, per Pechino, ha segnato un aumento del 11% su base mensile da ottobre 2023.
Tuttavia, non tutti i produttori europei la pensano allo stesso modo. Stellantis e Renault, che hanno interessi minori in Cina rispetto ai loro rivali tedeschi, sono più favorevoli a misure protezionistiche. Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha sostenuto più volte che l'industria automobilistica europea potrebbe essere spazzata via dalla concorrenza cinese (ma la stessa Stellantis ha una joint venture con Leapmotor sia per il mercato cinese, sia per pensare a una produzione in Europa, magari a Mirafiori).
La Cina non sta a guardare. BYD, uno dei colossi dell'automotive cinese, ha già annunciato che dal 2026 costruirà veicoli anche in Ungheria. E non è l'unica. Chery Automobile sta cercando siti produttivi in Europa, e come raccontato nei giorni passati sono in corso trattative con il governo italiano per attrarre il nuovo stabilimento sul territorio.
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