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IL COLLOQUIO
18 Marzo 2024 - 18:25
Gianna Pentenero
E’ appena uscita dal consiglio comunale, Gianna Pentenero e procede a passo di carica verso l'assessorato in piazza San Giovanni, quando le chiediamo di fermarsi per commentare gli eventi degli ultimi giorni. Lei non si sottrae e anzi, parla volentieri di quel sabato all'hotel del Fortino, dove tutto è comunciato. In pochi minuti è stata catapultata sul palco a fare un discorso, quando ancora la platea rumoreggiava e gli occhi erano puntati sui candidati del "passo di lato", il vice presidente del consiglio regionale Daniele Valle e la deputata Chiara Gribaudo.
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Pentenero, all'indomani della nomina a sorpresa dell'assemblea, si sono calmate le acque all'interno del Pd?
«Diciamo che, come qualsiasi passaggio politico, anche per questo è necessario un tempo di sedimentazione. In ogni caso non si poteva più attendere. Credo di aver trovato un clima di armonia».
Cosa risponde a chi specula sul fatto che il suo sia un nome “sacrificabile” in caso di accordo con i Cinque Stelle?
«Rispondo che non è così. E’ un nome che viene dall’assemblea del Pd. Non possiamo prendere in giro né le persone, né il secondo partito del nostro Paese. Il primo a Torino, ricordo a tutti».
I Cinque stelle hanno detto con chiarezza che non c’è più ragione di incontrarvi...
«Lo ha detto la capogruppo Disabato, ma il suo segretario nonché ex premier Conte, ha detto un’altra cosa».
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Quindi la porta è ancora aperta?
«Assolutamente. Io mi auguro di essere il candidato del campo largo».
Stamattina ha incontrato Cirio e sembravate molto sereni, come è andata?
«Ci siamo incontrati al convegno di Confcoperative. Un luogo all’interno del quale non si poteva non parlare di cooperazione. Dopotutto, io e Cirio ci conosciamo da molto tempo. Ci siamo confrontati nel bene e nel male, in parti opposte, per tanti anni. Io ero in maggioranza e lui in minoranza, ma abbiamo sempre mantenuto un reciproco rispetto. Era la prima volta che ci trovavamo faccia a faccia, io da candidata presidente e lui da presidente uscente».
Su quali grandi temi si giocherà la sua campagna?
«Sicuramente scuola, sanità e trasporti. Ma non dimentichiamo l’agrucoltura e l’ambiente. Due temi che non possono essere scollegati. Non lo dico per captatio benevolenza, ma perché mi occupo di attività produttive da anni e so quanto il valore dell’agricoltura sia importante per il nostro piemonte. Non può essere affrontato come tema di parte, ma sta dentro un sistema economico».
Ancora una domanda. Chi la conosce dice che lei non si farà da parte, nemmeno in caso di accordo con i Cinque Stelle. Ci si rivede in questa descrizione?
«Chi dice così mi conosce bene».
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