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Il progetto

Il parco del Mausoleo della Bela Rosin sempre più green, ecco i nuovi pioppi

Saranno messi a dimora 41 alberi grazie a fondi raccolti da Assemblea Teatro e Pnrr

Bela Rosin

Piantumazione dei primi 12 pioppi

La lettura de “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, questa mattina ha accompagnato la piantumazione dei primi 12 pioppi cipressini che arricchiranno il giardino della Bela Rosin. Una messa a dimora possibile grazie all’Associazione Quaranta e Assemblea Teatro, che hanno partecipato all’iniziativa “Regala un albero alla tua città” promossa dalla Città di Torino e ai fondi raccolti durante l’estate da Assemblea Teatro, con la collaborazione delle Biblioteche Civiche torinesi, a sostegno del progetto Da 0,50 a 50,00 - contribuisci anche tu a piantare i pioppi cipressini mancanti alla Bela Rosin”.

Alla fine di ogni rappresentazione andata in scena, gli spettatori hanno potuto devolvere un piccolo contributo per il ripristino originario dell’alberata del parco. Un’area di 30 mila metri quadrati situata in un contesto tra i più verdi e ricchi della città, grazie alla vicinanza dei parchi Colonnetti, Piemonte e Sangone. «Queste iniziative sono solo il primo segno di una controtendenza che di cede rendere consapevoli che l’ambiente va salvaguardato e che i cambiamenti climatici ci devono rendere più propositivi – ha commentato il presidente della Circoscrizione 2 Luca Rolandi –. L’alleanza tra cittadini ed istituzioni è fondamentale».

Nel parco del Mausoleo saranno piantati altri 29 alberi «che diventeranno punti di ricordo – ha annunciato Renzo Sicco di Assemblea Teatrao – per personalità come Sepulveda». Piantumazioni possibili grazie ai contributi europei del Pnrr messi a disposizione dall’assessorato al Verde. «Un messaggio forte e di grande valore – ha dichiarato l’assessore al Verde Francesco Tresso –. Oggi, si aggiunge un tassello che fa parte di un mosaico più ampio». La Città ha infatti sul tavolo, tra gli altri, un progetto di recupero del vivaio lungo il parco della Confluenza. Piani per rendere Torino «una città dove la natura è percepita».

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