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La crisi dell'automotive

Auto, il patto con Stellantis: ecco come si dividerà il mercato con il secondo produttore. E spunta Elon Musk

La strategia del ministero per il secondo produttore. A Tesla la produzione di rivoluzionari camion elettrici

Auto, il patto con Stellantis: ecco come si dividerà il mercato con il secondo produttore. E spunta Elon Musk

Spunta un peso massimo nel Risiko dell'auto in Italia. Dopo cinesi e giapponesi, il governo è ora in fase avanzata di discussione con nientemeno che Elon Musk. Mentre, in attesa del Tavolo dell'Automotive della prossima settimana, emergono nuovi dettagli su un accordo che il Mimit avrebbe raggiunto con Stellantis, per una spartizione del mercato con il fantomatico secondo produttore.

Il ministero guidato da Adolfo Urso, stando a fonti confindustriali, avrebbe approfondito il dialogo con la Tesla di Elon Musk per un progetto innovativo. Non automobili, difatti, ma camion e furgoni elettrici, linea in parte ancora in progettazione da parte dell'azienda americana.

Parallelamente continua il dialogo con i cinesi di Byd, Great Wall Motors e Chery Automobile. Ma la novità più importante è che, nonostante il duro braccio di ferro andato in scena negli ultimi mesi, non si è interrotto il dialogo con Stellantis. Anzi il ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel porsi l'obiettivo complessivo di 1,3 milioni di veicoli prodotti in Italia, avrebbe buttato le basi di un accordo che darebbe soddisfazione anche al Gruppo presieduto da John Elkann.

Nei giorni scorsi, infatti, il ceo Carlos Tavares, riguardo l'arrivo in Italia di un secondo produttore - inteso come produttore da grandi numeri, gli attuali già in Italia lui non li conta trattandosi al meglio di quote di mercato attorno all'1% -, aveva detto che avrebbe "frammentato il mercato", a discapito proprio di Stellantis. "E non conviene indebolire Stellantis in Italia" aveva aggiunto.

Ecco allora l'accordo determinante, di quei 1,3 milioni di veicoli, un milione dovrebbero arrivare dagli stabilimenti di Stellantis - nota bene: non solo auto, ma anche i veicoli commerciali di Atessa - in Italia, il restante 300mila da un nuovo produttore, a patto ovviamente che la tattica si tramuti in una intesa.

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