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Tensione in centro

Università: radicali e comunità ebraica contro il rettore. Polizia e carabinieri bloccano filopalestinesi e centri sociali

Doppia manifestazione dopo la decisione del Senato accademico di non collaborare con le università israeliane

Tensione all'Università: polizia e carabinieri evitano lo scontro fra centri sociali e pro Israele

Centro di Torino blindato, due manifestazioni e tensione fra forze dell'ordine e centri sociali: è quanto successo nel tardo di pomeriggio di oggi, quando circa 150 attivisti pro Palestina hanno cercato di raggiungere il presidio pro Israele in via Verdi, davanti al rettorato dell'Università. E si sono rischiati nuovi scontri dopo quelli già registrati a Torino e in altre città italiane, come Bologna e Pisa.

Una trentina di sigle tra partiti e associazioni si era riunita per contestare il voto del Senato Accademico di Unito contro un bando di collaborazione con le università israeliane: "Rettore vergogna" si leggeva in uno dei cartelli esposti in mezzo a striscioni e bandiere di Israele.

Nel frattempo, a una settimana di distanza dall’interruzione del Senato accademico, i gruppi pro Palestina si sono trovati al campus Einaudi per reagire al presidio organizzato in via Verdi. Poi sono partiti in corteo verso il centro con l'obiettivi di andare a contatto con l'altra manifestazione. Gli attivisti si sono divisi in due gruppi: il primo ha raggiunto Palazzo Nuovo per un'assemblea nella sede delle facoltà umanistiche mentre una trentina di antagonisti, tra cui militanti del centro sociale Askatasuna, sono arrivati in via Po, all'entrata del Rettorato all'opposto di quella in cui si stava svolgendo il presidio pro Israele. Hanno acceso dei fumogeni e hanno lanciato slogan contro lo Stato israeliano finché polizia e carabinieri sono riusciti a farli allontanare e a evitare lo scontro fra i due gruppi.

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