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Economia & Sanità

Il business della salute: ai tedeschi piacciono i nostri ospedali. Ecco quali sono

Il mercato del turismo sanitario vale 115 miliardi, ma in Germania la sanità costa troppo

Ai tedeschi piacciono i nostri ospedali, due sono di Torino. Ecco quali

Si dice spesso: pensa alla salute. Sì, ma ci va anche il portafoglio. Le liste d'attesa spingono il cittadino verso la sanità privata, questo si sa, ma esiste da tempo anche quello che viene definito il "turismo sanitario". Ossia persone che si spostano dai loro luoghi di residenza per sottoporsi a cure e trattamenti non solo dove costano meno - è magari il caso della chirurgia estetica - ma anche dove ritengono di trovare le strutture migliori. E tutto questo diventa un business miliardario. Con la sorpresa che, nel nostro Paese, arrivano anche coloro che dovrebbero vivere nella "locomotiva d'Europa" a livello di economia: la Germania. Dove hanno fatto una guida ai migliori ospedali d'Italia. Due sono di Torino: scopriamoli.

Partiamo dalle cifre: si calcola che nel 2022 il turismo sanitario ha raggiunto a livello globale valori pari a 115,6 miliardi di dollari, con una previsione di giungere a 346 entro il 2032. Si cercano chirurgia estetica - la Turchia è ormai un hub dei trapianti di capelli -, cure oncologiche, trapianti d'organo, ma anche cure dentarie - la Croazia è gettonatissima, con risalita di tutto l'Est Europa - e destinazioni chiave sono India, Tailandia, Messico e Turchia. E L'Italia?

L'Italia piace ai tedeschi, come detto. Sondaggi condotti in Germania dicono che quasi il 45% dei tedeschi sarebbe disposto a viaggiare per ottenere cure migliori. Come mai? Perché la sanità tedesca, pur essendo di eccellenza, non prevede una totale gratuità e certe prestazioni, magari per i pensionati o persone con reddito basso, sono costose e non coperte da assicurazioni sanitarie.

L'Istituto Tedesco di Qualità e Finanza, specializzato in guide e report e da vent'anni impegnato nell'individuare le imprese e le realtà Top in Italia, ha così pubblicato una vera e propria mappa, una guida a dove convenga curarsi in Italia. Il report si basa su cardiologia, gastroenterologia, urologia, ortopedia del ginocchio, della spalla e dell'anca, con una analisi di 1.377 strutture pubbliche e private nel nostro Paese, dati valutati poi da un board di esperti medici basandosi su qualità delle prestazioni, reputazione nel settore, livello di soddisfazione dei pazienti. 

E Torino viene decisamente premiata da questo report: nella guida troviamo il San Giovanni Bosco, fortemente raccomandato per l'urologia, e il Mauriziano considerato d'eccellenza per la gastroenterologia. Stessa disciplina che premia il Policlinico Umberto I di Roma, ma nella capitale sono menzionati anche il Policlinico Gemelli e quello Tor Vergata per la cardiologia.

Al sud ci sono invece il Cardarelli di Napoli, per la gastroenterologia, e l'ospedale regionale Miulli in provincia di Bari, per quanto riguarda l'urologia.

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