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L'inchiesta
08 Aprile 2024 - 07:40
Salvatore Gallo davanti al Comune (fotomontaggio)
Salvatore Gallo si faceva pagare i pranzi dalla società della Torino-Bardonecchia, dove lui e i suoi “fedeli” viaggiavano gratis. Poi faceva piccoli favori: un intervento chirurgico saltando la coda, una pratica urbanistica da accelerare, cassonetti e fermate del tram spostati un po’ più in là. Tutto in cambio di voti per il Pd e i “suoi” candidati: «Siamo sotto campagna» diceva Sasà Gallo in una telefonata. «Dai, che sono amici nostri» ribadiva in un’altra. Frasi che, messe insieme, vengono tradotte così negli atti dell’inchiesta in cui l’83enne è accusato di peculato e corruzione elettorale: spiegano «la politica clientelare consistente nel favorire amici e sostenitori privati nell’ottenimento di concessioni e autorizzazioni, in spregio all’imparzialità della pubblica amministrazione, in cambio di sostegno elettorale e voti per i propri candidati».
Minacce e operazioni
Gli esempi dei metodi di Gallo sono sparsi in decine di pagine dell’ordinanza che ha autorizzato le custodie cautelari per nove coinvolti nell’inchiesta Echidna, incentrata soprattutto sulle infiltrazioni mafiose nei cantieri. Ma il politico del Partito democratico ritorna spesso, a partire dai reati contestati: è accusato di peculato per i pranzi rimborsati dalla Sitaf e per l’uso e la distribuzione di tessere per viaggiare gratis sull’autostrada, destinate a medici e professionisti.
Ma risponde anche di estorsione per aver fatto pressioni su Rocco Zaccuri, dipendente di Sitaf e candidato alle elezioni alla Circoscrizione 4 di Torino. Gallo, Salvatore Sergi, direttore del personale della Sitaf, e Vincenzo Colosimo, direttore acquisti di Sitalfa, avrebbero minacciato di licenziare Zaccuri se non avesse fatto campagna elettorale anche per Sonia Gagliano, un’altra candidata della “scuderia” di Gallo. Che risponde anche dell’accusa di voto di scambio nei confronti di un altro indagato, Francesco Anello, che gli aveva chiesto aiuto per sottoporsi rapidamente a un intervento chirurgico: l’83enne lo ha accontentato in pochi giorni, intercedendo con il dottor Alessandro Maria Massè, direttore della Prima Clinica Ortopedica dell’ospedale Cto. Il quale ha visitato Anello e lo ha messo immediatamente in lista per l’operazione alla clinica Fornaca.
In cambio del favore, Gallo ha preteso che l’amico recuperasse preferenze per Caterina Greco, candidata ed eletta col Pd al Consiglio comunale nel 2021: «Se non mi trovi cinquanta voti ti tolgo il saluto».
«Sposta i bidoni»
Ma il potere di “Sasà” andava al di là dei reati. C’è l'influenza negli uffici comunali, cui Gallo si rivolgeva per condizionare le pratiche urbanistiche. Merito della «sistematica intesa» con Antonino Calvano, dirigente a Palazzo di Città. E vice direttore generale da aprile 2022, «a riprova della perdurante influenza di Salvatore Gallo nelle nomine di vertice dell’amministrazione comunale». Così l’83enne poteva spingere i suoi fedelissimi nella Giunta Lo Russo o ai vertici di Gtt. D’altronde era una “macchina da voti”, il cui serbatoio si riempiva anche grazie a piccoli favori. Come quello fatto a Domenico Maniaci, che ha chiesto e ottenuto di riavere la fermata del tram 4 davanti al centro analisi Rcb Lab di via Sacchi 22. O Flavio Ferrari del negozio di ortopedia Olt, spaventato di trovarsi i bidoni dell’immondizia davanti alla sua vetrina di via Nizza 19. Subito spostati di qualche metro.
«Gli faccia capire che c’è stato un interessamento, che mi serve» dice Gallo a chi lo ha aiutato nel “trasloco”. A conferma che il navigato politico «non interviene per spirito di fratellanza o animato da nobili intenti, ma per guadagnare crediti da spendere nei confronti dei “richiedenti” in occasione di competizioni elettorali».
“Sasà” ha anche fatto nominare Elisa Giordano nel cda della Film Commission Torino Piemonte, sempre in cambio di voti. Obiettivo raggiunto, come dimostra l’alto numero di eletti fra i suoi protetti. Ora questo sistema è crollato e trema anche chi ha fatto o ricevuto favori. Potrebbero essere chiamati a risponderne.
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