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La giornata del Made in Italy
15 Aprile 2024 - 12:30
Dalla mozzarella al vino fino al nuovo suv dell'Alfa Romeo: il governo italiano dichiara guerra al cosiddetto Italian Sounding. “La contraffazione, l'italian sounding, ogni anno drena dal sistema Italia decine di miliardi di euro e compromette la qualità della nostra eccellenza del nostro nome. Noi dobbiamo essere implacabili contro chi pensa di poter usare il nome italiano per vendere prodotti che non hanno neanche lontanamente l'eccellenza che l'Italia può vantare”. L'ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo alla 56esima edizione di Vinitaly, a Verona.
Il ministro Adolfo Urso, nei giorni scorsi, si è scagliato contro il nuovo veicolo Stellantis, l'Alfa Romeo Milano, che però è prodotto in Polonia - come la Jeep Avenger o, fino a poco tempo fa, la Fiat 500 con motore termico. Il suo collega Francesco Lollobrigida, invece, si è speso a favore del vino italiano. Ma che cos'è l'Italian Sounding? E quanto vale il danno che causa alla nostra economia? Vediamolo insieme.
"Un brand e un'azienda rispondono a delle regole. Ciascuno può produrre ovunque, ma ovviamente deve dire con trasparenza dove il prodotto è stato realizzato" ha detto, questa mattina, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, proprio in occasione della Giornata del Made in Italy, e insistendo con la questione dell'Alfa Romeo Milano. A suo dire, la legge contro l'Italian Sounding di cui si è dotata da poco l'Italia vieterebbe questa "confusione". Ha detto che "l'importante è essere corretti con il consumatore, onde lasciargli la libertà di scegliere con consapevolezza".
Per Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare, a Vinitaly a Verona, "Dobbiamo difendere i nostri prodotti e sapere che rappresentano un'eccellenza in termini di qualità, ma la qualità deve essere riconoscibile alle persone che acquistano. Il pericolo dell'italian sounding è che le persone comprino cose pensando che sono italiane, ma che riscontrino invece che non sono italiane. A livello internazionale bisogna creare sempre più una condizione di trasparenza. Il processo produttivo e di trasformazione deve essere leggibile, in modo tale che le persone possano scegliere che cosa comprare e quanto pagarlo".
Con Italian Sounding si definisce ciò che "suona italiano", molto spesso vere e proprie contraffazioni, in altri casi prodotti dissimili, vagamente simili all'originale, ma prodotti all'estero. E' il caso del famigerato Parmesan, oppure Salsa Pomarola, la Zottarella che sarebbe una specie di mozzarella prodotta in Germania. E via dicendo.
Si calcola, secondo The European House - Ambrosetti, che nel mondo ci siano 79 miliardi di prodotti che potrebbero configurarsi come Italian Sounding. Dalle imitazioni vere e proprie, alla falsa indicazione con bandiera tricolore, fino ai discendenti di emigrati che utilizzando il loro cognome come "certificazione" dell'italianità del prodotto. D'altra parte, avete mai provato a comprare spaghetti o - il cielo non voglia - lasagne alla bolognese in un supermercato in Inghilterra?
Il record mondiale di questi "fake" ce l'hanno gli Stati Uniti, ma c'è una incidenza altissima in Giappone, mentre in Europa il discutibile primato lo conquista la Germania. Secondo Coldiretti, questo business - limitandoci all'alimentare - vale 120 miliardi di euro a livello mondiale. Se consideriamo che, nel 2022, il nostro export di settore ha segnato 60 miliardi di euro, la portata del danno è piuttosto evidente.
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