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27 Aprile 2024 - 13:32
Presentato il codice etico per le liste della coalizione di centrosinistra
Il caso del “profumo rubato” all’aeroporto di Fiumicino, che vede come protagonista, suo malgrado, l’ex sindaco di Torino Piero Fassino, di almeno tre episodi avvenuti “tra una trasferta e l’altra”, entra anche nel quartier generale del Pd. Se ne è parlato ieri in corso Inghilterra, e non poteva essere diversamente, in occasione della condivisione, del “codice etico”.
Si tratta di un’auto dichiarazione che i candidati della coalizione a sostegno di Gianna Pentenero sottoscriveranno in vista delle ormai imminenti regionali dell’8 e 9 giugno: «per l’urgenza di una politica trasparente, credibile e responsabile», così ne recita l’incipit. Un esordio di campagna elettorale - quello dell’attuale assessora alla Sicurezza di Palazzo Civico - che, tuttavia, non è dei migliori, dopo lo scandalo dell’inchiesta Echidna - che ha fatto venire meno la candidatura del capogruppo Pd in Regione Raffaele Gallo - e le accuse di furto che stanno vedendo Fassino «alla gogna dei media» - come ha lui stesso dichiarato - ancora tutte da chiarire.
«Non è un documento post-Echidna. Parte da prima ed è riduttivo definirlo tale», la premessa del segretario Pd Mimmo Rossi. «La politica, purtroppo, sottopone a pressioni di diverso tipo e questo documento vuole essere una tutela preventiva», precisa. Sul caso Fassino invece risponde: «si tratta di una sua scelta privata, che non lo riguarda in quanto personaggio politico e non inficia in alcun modo la valenza del nostro codice». In ogni caso non uno dei momenti più azzeccati per il Pd per condividere un testo che vuole farsi bandiera della trasparenza e della legalità dei suoi.
«Il documento ha un gran valore simbolico - dichiara Pentenero - per una politica libera, alta e nobile. Al di fuori di ogni controversia e all’insegna della legalità e dell’impegno concreto». Una sfida che era stata lanciata anche alle altre coalizioni, per il momento silenti. A suo tempo l’attuale governatore Alberto Cirio aveva fatto pubblicamente sapere: «il codice etico noi lo abbiamo nel cuore», senza mai passare ai fatti.
Presenti all’evento diversi esponenti dell’area dem, come Flavio Martino - coordinatore di + Europa -, Alice Ravinale - Alleanza Verdi Sinistra -, Mariangela Ferraro - Italia Viva. Quest’ultima fa sapere: «appoggiamo la scelta di Pentenero ma abbiamo già un codice etico interno». In sostanza, quindi, il partito di Renzi non imporrà la sottoscrizione del codice ai suoi candidati. A dare manforte a questo inizio di campagna anche i candidati alle europee Elena Cossato e Davide Mattiello, la senatrice Anna Rossomando, i deputati Chiara Gribaudo e Mauro Berruto. Ma su Fassino e i suoi profumi, neppure una parola.
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