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Economia & Pallone

John Elkann, la festa Juve non c'entra: ecco cosa ha fatto allo stadio

L'incontro in tribuna d'onore, altri 5 miliardi in ballo? Intanto, il ministro Urso attacca di nuovo Stellantis

Juventus, Stellantis e Governo: Intrighi e Diplomazia tra Elkann e Giorgetti

John Elkann in tribuna all'Olimpico per la vittoria della Juventus sull'Atalanta non è certo una notizia, per quanto un poco abbia sorpreso vedere poi il presidente di Stellantis e di Exor - azionista di riferimento della Juve - scendere addirittura sul prato, per fare festa. La Rai l'ha intervistato, dopo la premiazione, per quanto sarebbe stato più logico magari sentire il presidente, Gianluca Ferrero. Ma John Elkann era in tribuna anche per altro. Una missione politica, più che sportiva, con un incontro eccellente a livello di governo (mentre Urso lancia un altro ultimatum al Gruppo).

Lo riferisce Lo Spiffero, che pubblica anche un paio di foto eloquenti. In tribuna, John Elkann si è intrattenuto a lungo con Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia. Di cosa avranno parlato? Di calcio? Magari sì, ma non solo di quello. In ballo ci sono questioni industriali e soprattutto finanziarie, che coinvolgono Stellantis e quella che era la Fiat.

Giancarlo Giorgetti e John Elkann nella tribuna d'onore dello Stadio Olimpico (foto tratta da Lo Spiffero)

Di calcio, si diceva. Che Elkann sia geneticamente juventino, beh è ovvio. Giorgetti invece è tifoso del Varese e anche, insospettabilmente, del Southampton, di cui aveva anche fondato un fan club. Ma è la questione finanziaria, quella che conta. Nei mesi scorsi, nella missione romana in cui aveva incontrato il presidente Sergio Mattarella, Elkann aveva avuto anche un incontro riservato proprio con Giorgetti, snobbando invece Adolfo Urso, che essendo a capo del dicastero dell'Industria è ben più coinvolto nelle questioni di Stellantis.

Ma per questo Elkann lascia che sia il suo ceo Carlos Tavares a scagliarsi contro Urso, tra la guerra per gli incentivi, la produzione negli stabilimenti italiani, le "minacce" o il "ricatto" secondo il titolare del Mimit, che si sta muovendo da tempo per trovare un secondo grande produttore per l'Italia. La stessa premier Giorgia Meloni ha usato parole dure, nel recente passato, verso Stellantis, accusata di essere più francese che italiana. Urso, questa mattina, è tornato sul tema, a un tavolo sulle questione del settore Aerospace: "A noi interessa quello che Stellantis annuncerà di voler fare nel nostro Paese - ha detto, riferendosi all'arrivo dei veicoli cinesi Leapmotor commercializzati proprio dal Gruppo -, perché siamo il ministero delle Imprese e del Made in Italy, quindi siamo qui per rafforzare e rilanciare la produzione di auto e veicoli commerciali nel nostro Paese, sapendo che il primo interlocutore, essendo l'unica casa che produce in Italia, è il gruppo Stellantis, col quale abbiamo un confronto diretto continuativo, sia attraverso i tavoli sia ovviamente bilaterale per raggiungere insieme l'obiettivo di un milione di veicoli".

Giorgetti, per quanto una volta avesse proposto di sequestrare lo Juventus Stadium nell'ambito dell'inchiesta sul falso in bilancio che ha terremotato il club, segnando l'addio di Andrea Agnelli alla presidenza, è uomo di economia e di diplomazia. Non bisogna dimenticare che c'era lui nel governo che, qualche anno fa, diede il via libera della Sace a una garanzia statale - prevista dal decreto Covid - su un maxiprestito da 6,3 miliardi di euro all'allora Fca.

Un maxiprestito finalizzato a investimenti nella produzione in Italia. Poco tempo dopo, nasceva però Stellantis. E Carlos Tavares dispose - grazie a una cordata di altre banche - la restituzione anticipata del prestito, liberandosi così dagli impegni con Sace e con il governo italiano.

In questo momento, però, Sace è tra i garanti di un'altra maxi operazione, da oltre 5 miliardi, che vede Stellantis alleata con Mercedes per la realizzazione di una gigafactory per le batterie per le auto elettriche. E anche se, all'inaugurazione dell'AI4Industry a Torino, il centro di riferimento dell'intelligenza artificiale, Giorgetti ha detto "non siamo schiavi di nessuno", tantomeno di Stellantis e che quindi gli incentivi per l'acquisto di auto nuove non potranno essere "su misura" per l'ex Fiat, è chiaro che sa quanto sia necessaria una sapiente diplomazia. Sia mai che, nell'ambito di alcuni progetti ancora top secret, Elkann abbia bisogno di una nuova garanzia statale o un qualche impegno del governo. Come da tradizione della Fiat di Agnelli e Romiti: sostegni pubblici, ma incassi privati.

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