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Automotive
22 Maggio 2024 - 12:20
Continua a crescere il mercato dell'auto in Europa, con buone performance dei veicoli elettrificati, ma Stellantis si muove in controtendenza, andando addirittura a perdere. Questi i dati di aprile, secondo i numeri delle immatricolazioni in Europa diffusi dall'Acea, l'associazione dei costruttori europei. Male anche Tesla, che raggiunge il minimo storico. Solide performance di Volkswagen con +14% e di Renault attorno all'11%. Analizziamo sinteticamente cosa accade e perché.
Crescita delle Auto Elettriche a Batteria (BEV)
Ad aprile, il mercato delle BEV ha mostrato un incremento del 14,8%, raggiungendo 108.552 unità vendute. Questo dato conferma una tendenza positiva nel settore delle auto elettriche nonostante la stabilità complessiva della loro quota di mercato (circa il 12%). La crescita è stata particolarmente marcata in Francia e Belgio con incrementi rispettivamente del 45,2% e 41,6%, mentre la Germania ha mostrato una sostanziale stabilità. Questi dati indicano un interesse crescente verso la mobilità elettrica in specifici mercati nazionali (in particolare in Francia, dove la politica degli incentivi è piuttosto forte).
Aumento delle Auto Ibride-Elettriche (HEV)
I dati però frustrano le aspettative dei mesi scorsi dei costruttori, che anche in virtù della direttiva europea Fit35 hanno deciso di puntare forte sulle full electric. Le HEV, ossia le ibride, hanno infatti registrato un forte incremento del 33,1% ad aprile, con una quota di mercato che è cresciuta significativamente dal 24,9% al 29,1% in un anno. Questo tipo di veicoli sta diventando sempre più popolare grazie alla loro versatilità e all'efficienza nei consumi. I maggiori mercati come Francia, Spagna, Germania e Italia hanno tutti visto aumenti sostanziali.
Moderata Crescita delle Auto Ibride Plug-in (PHEV)
Le PHEV (le ibride "con la spina", ossia ricaricabili) hanno mostrato una crescita più contenuta, aumentando del 3,7% con una performance di mercato diseguale tra i vari paesi. La Germania ha registrato una forte crescita, ma il Belgio ha visto un calo significativo. Questo potrebbe riflettere una variazione nelle politiche di incentivazione o nelle preferenze dei consumatori verso tecnologie specifiche.
Performance di Stellantis
Stellantis, come detto, ha mostrato di muoversi in controtendenza, con una diminuzione delle immatricolazioni del 1,5% ad aprile su base annua, tuttavia ha registrato un incremento del 2,9% nel primo quadrimestre del 2024. Questa differenza tra i dati mensili e quelli trimestrali potrebbe indicare variabilità di breve termine nel contesto di una tendenza positiva di medio termine. Anche se va osservato come, se ci si limita ai soli Paesi UE dunque escludendo per esempio il mercato britannico, i dati di Stellantis diventano positivi con +1,7%.
Di certo, osservano gli analisti, influisce il particolare momento del gruppo franco-italiano che sta "smaltendo gli stock" e preparando la venuta dei nuovi modelli. Ed è preponderante la questione della Fiat 500e, che era la più venduta particolarmente in Germania (fino al termine delle politiche di incentivi) ma che adesso vede la produzione praticamente ferma per lo stop a Mirafiori, dove è in atto la cassa integrazione fino a giugno.
Tesla ai minimi
Tesla ha immatricolato solo 13.951 veicoli ad aprile in Europa, in calo del 2,3% rispetto a un anno fa: record peggiore da gennaio 2023. La casa automobilistica di Elon Musk ha anche riportato un calo delle spedizioni dalla sua fabbrica di Shanghai, in contrasto con la forte crescita del più ampio settore automobilistico cinese. Musk aveva detto agli investitori il 23 aprile che la società prevede di riprendersi da diversi problemi che hanno influenzato la produzione nel primo trimestre, tra cui le interruzioni delle spedizioni nel Mar Rosso e il sospetto incendio doloso delle linee elettriche vicino al suo stabilimento tedesco di veicoli utilitari sportivi.
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L'analisi di Promotor
"L'incremento a due cifre del mercato europeo in aprile è dovuto in larga misura al maggior numero dei giorni lavorati nella maggior parte dei paesi dell'area per effetto della Pasqua precoce alla fine di marzo" sottolinea il Centro Studi Promotor che mette anche in evidenza il calo del 18,5% rispetto al livello ante-crisi (gennaio-aprile 2019). "Non è quindi ancora superata - spiega il Csp - la crisi del mercato dell'auto in Europa Occidentale, iniziata con la pandemia e proseguita con la carenza di componenti per la produzione di auto, con il ritorno dell'inflazione e con gli effetti della transizione energetica, che ha determinato una carenza di offerta sul mercato, in particolare delle vetture più accessibili alla massa dei potenziali acquirenti italiani, aprendo di fatto la strada alla penetrazione dei prodotti cinesi".
Le ragioni della frenata del mercato dell'auto elettrica vanno ricercate nelle vicende degli incentivi e nel fatto che, in alcuni mercati come quello del Regno Unito, la domanda di auto elettriche pure (Bev) viene soprattutto dalle flotte, mentre latitano le richieste dei privati che sono fortemente ostacolate, non solo dai prezzi, ma anche dalle crescenti perplessità sulla flessibilità di impiego delle auto elettriche.
"Data questa situazione è del tutto evidente che uno dei compiti prioritari della nuova governance dell'Unione Europea, dopo le imminenti elezioni, sarà quello di mettere mano al dossier sulla transizione energetica nell'auto. E ciò anche in considerazione che alla transizione energetica viene imputata anche l'aprirsi di prospettive molto interessanti (ma per l'occupazione e l'economia europea preoccupanti) per la penetrazione massiccia nel mercato europeo di auto cinesi" commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.
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