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I SONDAGGI

Il Partito democratico crolla al 15% . Fratelli d'Italia primo partito in Piemonte

Il segretario dem Mimmo Rossi: «Campagna difficile, ma il Pd è in salute»

Il sondaggio

Il sondaggio

Fratelli d’Italia è il primo partito in Piemonte con il 28% di preferenze. Segue il Partito democratico con un desolante 15%. Lega e il Movimento Cinque Stelle portano a casa l’11%; mentre Forza Italia e la Lista civica del presidente Cirio sono appaiati sull’8%. Questi gli ultimi dati forniti da Notosondaggi, per Noi moderati. Il sondaggio dà il centrodestra, che sostiene il presidente uscente Alberto Cirio al 58%; il centrosinistra, che appoggia Gianna Pentenero al 27%, mentre il M5s, con la candidata presidente Sarah Disabato, all’11%, Distanziati Verdi e Avs e Pentenero Presidente al 4% (entrambi nella coalizione di centrosinistra). Mentre Noi moderati sta al 3% e la lista Libertà (con candidato presidente Alberto Costanzo) e Piemonte Popolare (Francesca Frediani) al 2%.



Ne emerge un quadro particolarmente sconfortante per il Partito democratico piemontese che, nel pomeriggio di ieri, ha fatto circolare un nuovo sondaggio (a uso interno) dove il Pd era dato al 19,7%. Lievemente più alto, in questo secondo sondaggio, anche il risultato dei pentastellati (12,5%). Pressoché invariati gli altri valori. «Campagna certamente difficile, ma il Pd è in buona salute» commenta il segretario Domenico Rossi. «È il secondo partito del Piemonte, il primo del centrosinistra, e fortemente ancorato al dato nazionale - prosegue, commentando i dati -. In queste due settimane c’è ancora spazio per migliorare i sondaggi e recuperare soprattutto tra gli astenuti e gli indecisi. Soprattutto per smascherare Cirio». Dalla rilevazione fornita dai dem emerge come il 63% degli intervistati ritenga ritiene che i problemi dipendano in materia di sanità dipendano dalle scelte della Giunta Cirio. «La battaglia per la sanità pubblica è giusta e va fatta al di là dei risultati elettorali» prosegue Rossi. «Siamo solo agli inizi. La destra ha in mente un disegno diverso dal nostro, ma noi difenderemo il diritto dei cittadini di avere un servizio pubblico universale nel quale non c’è differenza tra chi può pagare e chi no».

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