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ELEZIONI
07 Giugno 2024 - 19:44
Elezioni 2024
La macchina elettorale è in moto. In vista del voto dell’8 e 9 giugno, a Torino sono impegnate migliaia di persone nelle operazioni di spedizione delle schede elettorali. Tutto viene eseguito con una ritualità consolidata. Nel quartier generale allestito negli ampi spazi del Padiglione V c’è chi si occupa delle buste in cui verranno riposti i verbali del seggio, chi pensa alla cancelleria, chi ai manifesti e chi ai libretti di istruzione per i presidenti. A ognuno è affidato un pezzo del processo. E, seggio dopo seggio, ogni kit passa dal rullo trasportatore al camion che lo porterà nella sua specifica sezione. Un forte odore di carta misto a inchiostro pervade l’aria. «Tutto viene fatto in duplice copia» segnala il direttore dei servizi anagrafici e civici del Comune di Torino Enrico Donotti. E l’anacronismo appare evidente all’orecchio di chi lo ascolta.
In un passato neppure troppo lontano l’attuale quartier generale delle elezioni era occupato dai letti del Covid Hospital, aperto d’urgenza durante il periodo più duro della pandemia. Da qui, nella notte, partiranno i camion carichi di schede elettorali, diretti nei 137 plessi scolastici che ospiteranno i seggi. Ed è sempre qui che il processo si chiuderà domenica notte, con la consegna delle schede e del materiale relativo alle elezioni Europee e, lunedì, con quello delle Regionali.
«È l’ultima volta che il Padiglione verrà messo al servizio delle operazioni di voto» ha ricordato l’assessore ai Servizi Anagrafici del Comune, Francesco Tresso. Il prossimo anno infatti cominceranno i lavori per renderlo un parcheggio, nell’ambito del più ampio processo di riqualificazione del parco Valentino, finanziato con i fondi del Pnrr. «La macchina elettorale comporta uno sforzo notevole per il Comune» ha spiegato ancora Tresso, osservando le operazioni di smistamento. «Sono impiegati circa duemila dipendenti, su 7mila in tutto - sottolinea -. Ci siamo mossi con anticipo affinché tutto fosse oliato: la finalità ultima è di garantire a tutti l’irrinunciabile diritto al voto».
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C’è poi la questione degli scrutatori. A seguito della notifica della nomina, circa il 30% ha rinunciato alla chiamata. Per sostituirli, la Città ha attinto dall’elenco di coloro che si sono resi disponibili. Oggi la disponibilità sembra addirittura superare i posti disponibili. Grande adesione soprattutto tra i ventenni.
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