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La crisi di Stellantis

"A Mirafiori le auto cinesi", così Torino scende (di nuovo) in piazza per l'ex Fiat

Ai sindacati la 500 ibrida non basta. L'invito alle istituzioni e il nodo di Leapmotor

"A Mirafiori le auto cinesi", così Torino scende (di nuovo) in piazza per l'ex Fiat

Torino si mobilita di nuovo per Mirafiori. E adesso le va bene anche che arrivino i cinesi di Leapmotor, purché sia garantita la sopravvivenza della fabbrica. Cinesi che, stando ai sindacati, Stellantis vorrebbe collocare un po' a sorpresa in Francia, dove il Gruppo sta peraltro riducendo l'attività in diversi stabilimenti.

La nuova manifestazione sarà mercoledì 12 giugno, esattamente a due mesi dallo sciopero unitario di aprile, con un presidio di otto ore, dalle 9 alle 17, che vedrà la partecipazione di delegati e lavoratori davanti a Palazzo di Città. Sarà allestito un palco dal quale interverranno esperti del settore automobilistico, delegati e sindacalisti. Tra gli invitati figureranno il sindaco Stefano Lo Russo, il governatore del Piemonte Alberto Cirio e rappresentanti della Curia. L'evento sarà arricchito da musica DJ set e dalla distribuzione di acqua e panini.

"L'assegnazione della produzione della 500 ibrida è certamente un passo significativo, ma non sufficiente per il rilancio di Mirafiori. Chiediamo un altro modello, non solo una motorizzazione diversa. Vogliamo concentrarci anche sul futuro degli impiegati, molti dei quali interverranno mercoledì. Sono necessarie anche nuove assunzioni", ha dichiarato Edi Lazzi, segretario generale della Fiom torinese. "Abbiamo un progetto per Torino e continueremo a sostenerlo. Vogliamo di più per l'indotto e un ricambio generazionale. La 500 ibrida è una garanzia, ma il nostro progetto è più ampio. Abbiamo raggiunto un risultato, ma non basta", ha ribadito Luigi Paone, segretario generale della Uilm torinese.

"In continuità con la manifestazione del 12 aprile, quando venne proclamato lo sciopero dell'automotive, intendiamo mantenere alta l'attenzione sul settore e su Torino. La vertenza legata alla produzione di auto rappresenta un elemento fondamentale della nostra economia. Abbiamo scelto una modalità diversa per coinvolgere tutta la città, affrontando direttamente i problemi", ha aggiunto Rocco Cutrì, numero uno della Fim torinese.

"I sindacati metalmeccanici torinesi fanno bene a incalzare Stellantis e le autorità locali: la 500 cosiddetta ibrida è un modo per guadagnare tempo, ma non sappiamo ancora quanto ridurrà il ricorso alla cassa integrazione, tutto dipenderà dai volumi di produzione. È essenziale insistere per ottenere nuovi prodotti e nuovi produttori", ha affermato Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte. "Non è un segreto che, in base al regime di dazi che l'Europa deciderà di implementare o meno - ha osservato Airaudo - Stellantis stia considerando di trasferire la produzione dei modelli Leapmotor dei segmenti C e D in Francia. Torino e l'Italia dovrebbero richiedere di ospitare uno di questi segmenti. Durante la giornata del 12 è opportuno incalzare anche il governo sui produttori cinesi interessati a entrare nel mercato europeo e italiano. Cirio e Lo Russo devono sfruttare il tempo guadagnato, ma devono garantire maggiore sicurezza al territorio, e questo può avvenire solo attraverso nuovi prodotti e produttori aggiuntivi".

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