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La strategia di Tavares
16 Giugno 2024 - 07:00
Dopo le auto, Stellantis sposta all’estero anche i lavoratori. O almeno ci prova. È la globalizzazione bellezza. La nuova Fiat Panda, progettata a Torino, sarà prodotta in Serbia; il nuovo Doblò in Algeria; la 600 è in Polonia. E i lavoratori? A loro si offre la scelta: cassa integrazione, oppure stipendio pieno, ma in Francia.
L’offerta è arrivata (per ora) allo stabilimento di Cassino, dove si producono i modelli premium Alfa Romeo e Maserati che lunedì si fermerà di nuovo. E ai lavoratori di Montaggio è Carrozzerie è stato offerto di andare a lavorare a Sochaux, lo storico stabilimento Peugeot dove, proprio in questi giorni, è stata prodotta l’ultima 3008 a motore termico e ora si vira sull’elettrico. Per loro, stipendio pieno e un aumento giornaliero di 130 euro per vitto e alloggio e dei trasfertisti.
Agli addetti del reparto Presse e Plastica è stato invece proposta una trasferta a Mirafiori o alla Sevel, in Val Di Sangro, che produce furgoni. Un po’ come negli anni d’oro, quando motoristi e tecnici viaggiavano verso Russia, Polonia e anche Brasile.
Risorse e produzioni spostate come su una scacchiera, nell’ambito del piano del ceo Carlos Tavares di migliorare l’efficienza produttiva e, soprattutto, tagliare 500 milioni di euro di costi vivi nel prossimo semestre (è stato detto all’Investor Day), per ridare fiato al capitale e aumentare i ricavi per gli azionisti.
È chiaro che il Gruppo, al di là degli annunci anche importanti di nuovi modelli, è nuovamente nel pieno di una forte riorganizzazione. Il modello è quello di una sempre maggiore globalità, come è stato detto presentando la Grande Panda. Ma si parlava di prodotti, non si pensava ci si riferisse anche alle persone.
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