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Stellantis toglie il logo Fiat dalla 500e: "Non le serve". GUARDA IL VIDEO

La nuova strategia nel continuo braccio di ferro con il governo, dopo i sequestri delle Topolino e le Leapmotor in Polonia

Stellantis toglie il logo Fiat dalla 500e: "Non le serve". GUARDA IL VIDEO

Via il marchio Fiat dalla 500e. E' clamoroso quanto sta succedendo in questi giorni dalle parti di Stellantis, tanto che la novità ha creato non pochi interrogativi tra analisti, appassionati e professionisti della comunicazione. Dalla 500e, l'elettrica prodotta a Mirafiori, infatti sono spariti sia il brand Fiat al posteriore, sia il logo "500" sul frontale. Ma cosa vuol dire? 

Partiamo da questo video che potere guardare di seguito: si tratta di un breve spot diffuso da Stellantis per la "Fiat No Logo". La protagonista è assolutamente lei: nel classico colore che era stato usato per il debutto ufficiale e che distingue anche l'esemplare da tempo in esposizione sulla scalinata degli Enti Centrali di Mirafiori

La vetturetta fila via elegante lungo una strada costiera, ma sul muso e sul posteriore si vedono i buchi lasciati dalla rimozione dei loghi. La voce fuori campo spiega quello che sta accadendo (e anche a chi ci si rivolge). 

"Se quest'auto non avesse un logo, se non avesse un nome, se non avesse una bandiera, se non avesse nulla che dica chi sia, o da dove venga, la riconoscerebbero comunque a tutti". Riferimenti a nome e bandiera sembrano diretti alle polemiche dell'Italian Sounding, con Stellantis che - forse troppo frettolosamente - ha cambiato il nome dell'Alfa Romeo Milano (ma fabbricata in Polonia) in Junion. Poi, è arrivata la grana delle Fiat Topolino sequestrate nel porto di Livorno perché la bandierina sui parafanghi la qualificherebbe come Made in Italy, mentre lo stabilimento è in Marocco. A quel punto, da Stellantis hanno deciso di rimuovere la bandierina tricolore anche dai paraurti della nuova 600, anche lei fabbricata in Polonia. 

E adesso, questo spot di rottura - assomiglia a quella decisione di qualche anno dei produttori di Barolo che, in lite sulle norme per la denominazione in un territorio troppo ristretto, avevano lanciato il Barolo No Name, peraltro eccezionale - che sembra rivolto al governo, con cui le lite non si sono assolutamente ricomposte. Un messaggio per rivendicare la propria italianità, particolarmente importante quest'anno che si celebrano i 125 anni dalla fondazione di Fiat.

"Perché quando un'auto ha un design iconico e rappresenta da sempre la gioia di vivere, non può che essere italiana, non può che essere una Fiat" conclude la voce, prima di lasciare spazio al marchio colorato dal tricolore e la scritta orgogliosa "Prodotta a Mirafiori". Dove, in effetti, la produzione è ripartita a giugno, anche per via dell'allestimento speciale Mirafiori della cabrio, in attesa di avviare le linee per la nuova 500 ibrida, i cui numeri dovrebbero risollevare i destini dello stabilimento.

Il tutto mentre, contemporaneamente, si svela la nuova Fiat Grande Panda concepita a Torino (e realizzata in Serbia) e si accende la catena di assemblaggio della T03 del socio cinese Leapmotor in Polonia, a Tychy, anziché a Mirafiori come da molti auspicato.

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