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Il caso

Dopo le elezioni il "salasso" della Tari. «Sotto la Mole il rincaro sarà del 7%»

Centrodestra sulle barricate per l'ennesimo aumento arrivato, secondo alcuni, il giorno dopo il voto

Aumenti Tari

Aumenti Tari

L’aumento della tari dovuto all’inflazione «è una favoletta che nasconde le vere ragioni di questa decisione ed è l’ennesimo salasso per i cittadini». Ad attaccare la scelta «scellerata» della giunta Lo Russo di aumentare la tassa rifiuti di circa il 7% i consiglieri della minoranza di centro destra, che imputano le cause all’avvio del nuovo servizio di raccolta porta a porta, partito in questi giorni nel centro storico di Torino e che coinvolgerà 9.000 famiglie e 1.400 attività commerciali. Centro destra che chiederà una riunione della commissione controllo di gestione per verificare le scelte dell'amministrazione e quale fosse l’effettivo l'aumento chiesto da Amiat.

Incremento della tassa rifiuti applicato nel saldo di fine anno e che avviene all’indomani delle elezioni europee regionali ed amministrative. Un tempismo che evidenzia «come il sindaco sia un freddo calcolatore» ha ribadito il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia Enzo Liardo, ricordando l’aumento dell’Irpef subito dopo l’elezione di questa giunta, e che pecca di «disonestà intellettuale», ha commentato il vicecapogruppo di Torino Bellissima Pierlucio Firrao. «Vedendo alle altre città ci rendiamo conto che la tari si poteva non aumentare o aumentare di meno, come a Milano che ha aumentato del 3,6% e Roma del 3%, o lasciarlo invariato come hanno fatto Bologna e Genova – ha aggiunto Firrao –. Significa saper gestire senza mettere le mani in tasca dei cittadini, cosa che questa giunta non ha saputo fare».

Amiat ha assunto nuovo personale «destinato proprio al progetto porta a porta, tanto ambizioso quanto fallimentare – ha commentato il vicecapogruppo di Forza Italia Domenico Garcea – unitamente ad un cospicuo investimento di risorse per l'acquisto di nuovi mezzi di raccolta», più piccoli e liberi di muoversi nelle strette vie del centro storico, ma «meno efficienti rispetto a quelli già disponibili». Torino nella classifica piemontese delle raccolta differenziata «è penultima in termini di servizio» ha sottolineato il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca.

Servizio che potrebbe essere più adeguato se solo si investisse nel migliorarlo. Come ha fatto notare il consigliere di Fratelli d’Italia Ferrante De Benedictis - che ha depositato 24 emendamenti alla delibera Tari -, a fronte di circa 30 milioni di euro di utili realizzati nel 2023 «Amiat e TRM, società del termovalorizzatore, avrebbero reinvestito rispettivamente soltanto il 4% e il 6% degli utili ricavati: troppo poco per garantire un buon livello di servizi per i costi richiesti e l'aumento in corso».

Per il capogruppo di Torino Libero Pensiero, Pino Iannò, «è un bene avere i fondi per Torino e i soldi del Pnrr, altrimenti sarebbe un dissesto finanziario». Il centro destra si mostra così compatto e vigile sulle scelte dell’amministrazione. «Alla sinistra torinese piacciono così tanto i poveri che continua a crearne – ha concluso Ricca –. Dovrà risponderne ai cittadini».

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