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Economia

Come va davvero l'inflazione in Italia? Ecco cosa dobbiamo aspettarci

L'andamento dei prezzi di giugno, le tensioni sul mercato dell'energia e le prospettive dell'industria italiana

Come va davvero l'inflazione? Ecco cosa ci aspetta

Come sta l'economia italiana? Quella che riguarda noi cittadini, per intenderci. L'economia che scopriamo dall'andamento dei prezzi, dall'inflazione, dai costi dell'energia. Che mese è stato giugno? E cosa ci aspetta fra l'estate e l'autunno? Sono alcune delle domande cui, analizzando i dati dell'Istat e i rapporti della produzione industriale, cercheremo di dare risposta.

Inflazione stabile

A giugno, l'inflazione italiana si è mantenuta sostanzialmente stabile. Secondo i dati forniti dall'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, ha registrato un lieve incremento dello 0,1% su base annuale, mentre su base mensile si è attestato allo 0,8%, in linea con il mese precedente. Questa stabilità apparente nasconde però tendenze contrastanti che meritano un'analisi approfondita.

Andamento dei Prezzi dei Beni Alimentari ed Energetici

I prezzi dei beni alimentari non lavorati hanno mostrato una significativa decelerazione, passando dal +2,2% di maggio al +0,4% di giugno. Questo rallentamento è in parte bilanciato dall'accelerazione dei prezzi dei beni alimentari lavorati, che sono aumentati dal +1,8% al +2,2%. Parallelamente, la flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati si è attenuata, riducendosi dal -13,5% al -10,3%.

L'inflazione di fondo, che esclude energetici e alimentari freschi, è rimasta stabile al +2%, mentre al netto dei soli energetici si è attestata al +1,9%. Secondo l'Istat, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, hanno rallentato su base tendenziale, passando dal +1,8% al +1,4%. Anche i prodotti ad alta frequenza d'acquisto hanno seguito una tendenza simile, con una decelerazione dal +2,5% al +2,1%.

Il settore industriale: fatturato e produzione

Per quanto riguarda la produzione industriale, per delle stime dobbiamo rifarci al mese di aprile, che ha visto un aumento dello 0,8% nel fatturato dell'industria italiana, sia in valore che in volume, nonostante una lieve flessione sul mercato estero (-0,6%). Su base annua, il fatturato è calato del 2%, con una diminuzione dell'1,7% sul mercato interno e del 2,5% su quello estero. Tuttavia, i volumi hanno registrato una crescita dello 0,5%.

Le grandi imprese industriali, secondo l'indagine rapida del centro studi Confindustria, mostrano una stabilità nella produzione a giugno rispetto al mese precedente, con il 53,9% delle aziende che prevede una produzione invariata rispetto al 48,8% di maggio. Tuttavia, cresce il rischio percepito di peggioramento, con il 12,7% delle imprese che prevede una contrazione, mentre la percentuale di aziende che si aspettano un miglioramento è scesa al 33,4% (dal precedente 45%).

E' indubbio poi che la gran parte del comparto deve tenere d'occhio la situazione di Stellantis, con la produzione nelle fabbriche italiane. Oltre a Mirafiori, a Torino, anche altri stabilimenti, come Atessa dove si producono veicoli commerciali, stanno ricorrendo alla cassa integrazione per riduzione dei volumi a causa dell'andamento del mercato dell'auto (quella elettrica in particolare).

Previsioni della Banca d'Italia

Le previsioni della Banca d'Italia non sono più rassicuranti. Secondo l'Indagine sulle imprese industriali e dei servizi di Palazzo Koch, per il 2024 le imprese prevedono un lieve incremento del volume delle vendite (+0,2% complessivo; +1,0% nella manifattura e -0,6% nei servizi), con un rallentamento dell'aumento dei prezzi, previsto al 2,3%. Tuttavia, preoccupa l'espansione degli investimenti, che proseguirebbe a un ritmo inferiore rispetto al 2023 (0,8%).

Le vendite del 2023 per l'insieme delle imprese dell'industria in senso stretto (almeno 20 addetti) sono diminuite dell'1,4% a prezzi costanti, un segnale di allarme che non può essere sottovalutato. In questo scenario, anche Confesercenti avverte che, nonostante il processo di rientro dei prezzi sembri stabilizzarsi, permangono tensioni nel settore energetico. La raccomandazione è di mantenere un adeguato livello di guardia per evitare sorprese future.

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