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Energia Pulita

Newcleo, primo ok ai mini reattori nucleari: così Torino crea, ma la Francia prende

La corsa alle autorizzazioni in Francia. Un piano da tre miliardi sostenuto dai grandi nomi della finanza, da Exor ad Azimut

Newcleo, primo ok ai mini reattori nucleari: così Torino crea, ma la Francia prende

Il nucleare pulito Made in Torino è pronto a entrare in funzione. Ma non qui. La Newcleo di Stefano Buono, che proprio a Torino ha la sua sede, ha infatti completato la prima fase della lunga procedura di autorizzazione alla costruzione di reattori nucleare in Francia. Un progetto da 3 miliardi di euro, che può entrare nel vido.

Quella che ha completato la Newcleo è la fase preparatoria del del processo di licensing accelerato, istituito dalle autorità francesi per lo sviluppo dei piccoli reattori modulari: numero incontri tecnici, come fa notare la società, con il confronto fra venti tecnici di livello internazionale e lo studio di tutti i documenti e progetti. E la start up presieduta da Stefano Buono, ex ricercatore al Cern e collega di lavoro di un Premio Nobel come Carlo Rubbia che per portare avanti il suo messaggio sull'energia ha prodotto il film di Oliver Stone sul tema, ha incassato pesanti sì.

Adesso inizia la presentazione delle opzioni tecniche ufficiali sia per i reattori modulari che per l'impianto di produzione del Mox (combustibile ossido misto), che rappresenta la caratteristica peculiare di questi mini reattori: l'assenza di scorie tossiche, che invece vengono reimmesse nel circuito. Dopo, se le autorità saranno d'accordo, si potrà partire con i decreti autorizzativi. E il primo reattore potrebbe essere acceso nel 20230.

Con mezzo miliardo di euro raccolti in pochissimo tempo, da grandi fondi e importanti nomi della finanza italiana tra la Exor di John Elkann, Azimut e Ariston, nei mesi scorsi la Newcleo ha ottenuto un fondo di 30 milioni di euro dal governo francese che, tramite la Bpi - l'equivalente della nostra Cassa Depositi e Prestiti che è l'azionista a nome del governo in Stellantis -, potrebbe entrare nel capitale sociale dell'azienda torinese.

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