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Personaggi & Imprese
02 Luglio 2024 - 08:10
Prendi il figlio di un dipendente Fiat, che parte da Torino per andare all'avventura nel mondo attratto dalla rivoluzione che informatica e nuove tecnologie stanno portando nel mondo. E dopo qualche anno guarda quello stesso figlio della Fiat che vola con la sua start up grazie al sostegno e al finanziamento del nipote del Signor Fiat, Gianni Agnelli. E' la storia di Jet Hr, una start up per il mondo del lavoro contro la burocrazia e che, in appena un anno, ora vale un milione di euro. Scopriamola insieme.
Lui è Marco Ogliengo, 37 anni, che prima di Jet Hr aveva fondato ProntoPro, della quale può vantare una exit success con pochi precedenti. Nato a Torino, primo di quattro figli, una gioventù a spostarsi con il lavoro del padre, compresa Chicago, sede dell'allora Fiat Chrysler. E dopo anni tra Inghilterra, Germania, la laurea alla Bocconi e alla Fudan University di Shanghai, un periodo un McKinsey e uno da managing director per Taiwan e l'Indonesia nel marketplace del lussolo Zalora, il ritorno in Italia nel 2015, assieme alla moglie Silvia Wang, per fondare ProntoPro, che cede brillantemente a alla turca Armut. Due, due anni fa con il socio Francesco Scalambrino, ecco l'idea di Jet HR.
La mission è quella di sburocratizzare il mondo del lavoro, automatizzando tutta una serie di processi che vanno dalla gestione delle buste paga al rapporto con la pubblica amministrazione, attraverso una particolare piattaforma informatica nativa. Il progetto attira l'interesse della Exor Ventures, il ramo investimenti della Exor guidata da John Elkann, che investe e attira altre realtà. In primis Alberto Dalmasso, ceo dell'Unicorno Satispay (anche questa Made in Piemonte), Max Ciociola di Musixmatch, Luca Ferrari di Bending Spoons, Luca Foresti di Santagostino, Diego Piacentini(ex top manager Apple e Amazon), Matteo Pichidi Poke House, Giorgio Tinaccidi Casavo. Al pre round seed (incontri di presentazione che servono a lanciare idee in cerca di finanziatori), avevano preso parte anche diversi fondi di venture capital, tra cui il Club degli Investitori. In quella occasione, Jet HR aveva stabilito il primato italiano di raccolta fondi, con oltre 4,7 milioni di euro.
Adesso, a distanza di un anno, Jet HR vanta un portafoglio clienti di 200 realtà, fra società quotate in Borsa, piccole e medie imprese e start up in ambito tecnologico, con 10 milioni di euro di stipendi gestiti ogni mese. Partite con una previsione di uno staff di venticinque dipendenti, ora il personale è stato praticamente raddoppiato.
In soli 10 mesi, la società ha fatto registrare un annual recurring revenu, ossia l'indice dei ricavi impiegato per le aziende di software, di 1 milione di euro (stando all'analisi di MilanoFinanza), una performance che la inserisce tra quel 10% di società software al mondo a più rapida crescita. L'obiettivo nel secondo semestre è raddoppiare le imprese servite, puntando magari con l'incremento dei guadagni a diventare il nuovo Unicorno italiano, proprio dopo Satispay.
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