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Automotive & Politica
14 Luglio 2024 - 07:30
Mai pensato di comprare un'automobile come fosse un elettrodomestico? Eppure accade, con la Fiat Topolino, in esposizione da Unieuro. Senza però la bandiera italiana che aveva provocato polemiche e addirittura un sequestro delle vetturette nel porto di Livorno a opera della Guardia di Finanza. Tanto che, per quelle già in circolazione, da Stellantis hanno deciso per un richiamo - non come quello relativo ai famigerati airbag Takata - e inviato una curiosa lettera ai propri clienti. Eccola.
"Gentile Cliente, la informiamo di una iniziativa che Fiat ha deciso di intraprendere nelle ultime settimane. Come avrà notato, sulla sua Topolino ci sono due piccoli adesivi rappresentanti la bandiera italiana, sui lati, vicino alle portiere. Alla luce di taluni recenti equivoci siamo a sua disposizione per rimuoverli a nostre spese. Per Lei sarà sufficiente recarsi presso il suo riparatore autorizzato Fiat. Qualora avesse già venduto la Sua vettura, la preghiamo di comunicarci nome e indirizzo del nuovo proprietario".
Un po' di spiegazioni: per quanto progettata e ideata al Centro Stile Fiat di Torino, la Topolino è prodotta nello stabilimento di Kenitra in Marocco (e questo fu detto subito anche durante la presentazione al Lingotto). Dunque, nel momento in cui è arrivata in Italia, per l'autorità doganale quelle due bandierine tricolore, assieme alla denominazione Dolcevita, configuravano una confusione nel nome del cosiddetto Italian Sounding. Inducendo a credere che fosse Made in Italy.
Per dissequestrare il carico, da Stellantis si sono offerti di rimuovere il tricolore - come hanno poi fatto anche per i paraurti posteriori della nuova Fiat 600 che nasce in Polonia - e adesso lo fanno con i clienti che hanno già acquistato la piccola elettrica. Viene da chiedersi perché prendersi questa briga: temono che la Finanza blocchi gli automobilisti per strada? Più probabile un messaggio al governo, che per parte sua sta studiando il modo di appropriarsi di due marchi dimenticati di Fiat, l'Innocenti e l'Autobianchi, per metterli a disposizione dei costruttori stranieri (cinesi) che volessero aprire uno stabilimento qui in Italia, facendo diventare Made in Italy le loro auto. Fattibilità a parte, siamo sicuri che realtà come BYD o Chery vogliano rimarchiare le loro vetture in cambio dell'esenzione dai dazi europei?
Intanto, la Topolino, che è in realtà un quadriciclo elettrico e non un'automobile, guidabile anche dai quattordicenni, è arrivata in esposizione in una ventina di punti vendita di Unieuro. Un elettrodomestico, dunque. Per essere elettrica è elettrica.
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