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La storia

Chi era Carolina Picchio: una storia da ricordare

La vicenda della studentessa di Novara che ha portato alla ribalta il problema del cyberbullismo in Italia

carolina picchio

Carolina Picchio

Il cyberbullismo: una pratica di bullismo che si svolge tramite tecnologie digitali come social network, chat e forum. Servizi online che possono trasformarsi in potenti diffusori di diffamazione, minacce e umiliazioni.

Un caso tragico e molto discusso in Italia è quello di Carolina Picchio, una ragazza di Novara, considerata la prima vittima ufficiale di cyberbullismo nel nostro paese. Carolina era una studentessa di 14 anni con una vita normale, amici e una famiglia presente. Utilizzava internet e i social media come tutti i ragazzi della sua età. Un giorno tutto è cambiato, quando Carolina è stata filmata in un momento di vulnerabilità durante una festa. Il video ha fatto il giro del web senza che lei potesse fermarlo. 

I commenti offensivi, gli insulti e le allusioni volgari hanno iniziato a riempire le sue bacheche. Travolta dalla vergogna e dalla pressione, Carolina ha cercato conforto tra i suoi cari, ma il dolore era diventato insopportabile. Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio 2013, la giovane ha deciso di togliersi la vita, gettandosi dalla finestra della sua camera. Prima di compiere questo gesto estremo, ha lasciato un messaggio in cui esprimeva il suo dolore e il senso di impotenza di fronte a ciò che le stava succedendo. Il suo suicidio ha scosso l'intero paese e ha portato il tema del cyberbullismo alla ribalta.



La vicenda di Carolina ha avuto un grande impatto in Italia, costringendo istituzioni e autorità a prendere misure concrete: nel 2017 è stata approvata la legge n. 71, nota come "legge Carolina", che prevede misure per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo. La legge obbliga le scuole a creare programmi di prevenzione e sensibilizzazione e consente alle vittime di chiedere la rimozione dei contenuti diffamatori.

La famiglia di Carolina, in particolare suo padre Paolo Picchio, ha continuato a lottare contro il cyberbullismo. È stata istituita la Fondazione Carolina, che si dedica a sensibilizzare giovani, genitori e insegnanti sui rischi del cyberbullismo e su come combatterlo. La fondazione organizza riunioni, conferenze e campagne in tutto il paese per promuovere un ambiente digitale più sicuro.

La storia di Carolina Picchio è un esempio doloroso ma necessario da ricordare. La sua vicenda ci ricorda quanto possano essere devastanti le conseguenze del bullismo (social e non) e quanto sia importante intervenire tempestivamente. Le parole possono ferire tanto quanto i pugni, e nel mondo digitale, queste ferite possono essere amplificate in un'eco senza sosta. La legge Carolina rappresenta un passo avanti significativo, ma la battaglia contro il cyberbullismo è tutt'altro che finita. È essenziale che tutti, dalle istituzioni alle famiglie, continuino a lavorare insieme per creare un ambiente online più sicuro e rispettoso. Solo così potremo onorare la memoria di Carolina e prevenire altre tragedie simili.

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