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BORGO SAN PAOLO

Il bivacco dei nomadi assedia l'area camper "E' dura da otto anni"

I bambini giocano tra rifiuti e rottami nonostante i controlli "Solo quest'anno i passaggi dei 'civich' sono stati 48"

Il bivacco dei nomadi assedia l'area camper "E' dura da otto anni"

I camper parcheggiati, le case degli "ultimi"

Il Parco Ruffini è il “bivacco degli ultimi”. Da otto anni l’area camper è invasa da carovane nomadi, il consigliere della Circoscrizione Tre, Stefano Bolognesi e il consigliere comunale Ferrante De Benedictis, entrambi di Fratelli D’Italia, sono mesi che segnalano la presenza di minori, figli di Rom che si «autogestiscono». Bambini che negli orari in cui dovrebbero frequentare le scuole dell’obbligo vagano nel parcheggio da soli e spesso vagano per il parco. Inoltre l’area in questione risulta sporca, piena di rifiuti intorno alle “case” dei rom che quotidianamente sono visti a buttare in terra rifiuti, avanzi di cibo e effetti personali vari come spazzole per capelli rotte e vestiti smessi. Una situazione che si ripete puntuale anche nei giardino di via Braccini. «Dal 2023 ad oggi - ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, interpellato da De Benedictis - sono stati effettuati 225 controlli, di cui 48 solo nel 2024». Dagli ultimi interventi effettuati degli agenti del reparto sicurezza, risultano presenti due veicoli appartenenti ad una coppia di anziani rumeni e ad un Rom “in attesa di una nuova collocazione con il sostegno dei servizi sociali”. Servizi sociali che hanno cercato di integrare anche una famiglia Rom, allontanata dal parcheggio negli scorsi mesi, con al seguito minori. Inoltre, una famiglia che viveva in quell’area e risultava aver un bambino di due anni in cura all’ospedale Regina Margherita perché affetto da patologie, sembra abbia lasciato l’area di sosta per trasferirsi nell’appartamento di alcuni parenti. Sull’area, controllata anche dal personale del comando della Circoscrizione Tre e destinata a parcheggio senza limitazioni particolari, la sosta dei veicoli «non configura un illecito - ha precisato Porcedda - a meno che non si presentino caratteristiche difformi dall’articolo 185 del codice della strada». Sul tema si esprime anche l’assessore comunale alle politiche sociali Jacopo Rosatelli: «I bisogni legati alla dimensione abitativa e proporre soluzioni abitative più idonee e tutelanti. Si tratta di un lavoro complesso e lungo perché necessita di costruire un rapporto di fiducia e l’accettazione degli interventi proposti»

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