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SCUOLA NEL CAOS
18 Agosto 2024 - 06:20
A meno di un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, anche questo settembre, la prima campanella suonerà alquanto stonata. Almeno sul fronte del reclutamento del personale. Perché, nell’attesa che si concludano a dicembre le assunzioni coperte dal Pnrr, dopo la proroga rispetto al primo “ultimatum” dello scorso giugno, più di un docente su tre sarà un precario, nella migliore delle ipotesi, se non un supplente. Le assegnazioni di cattedre del mese di agosto, infatti, hanno visto meno di 4mila posti assegnati in Piemonte e le stime già indicano un fabbisogno di circa 14mila docenti, di cui una parte significativa concentrata a Torino e provincia. Dove si calcolano almeno 2.500 supplenti necessari per coprire le cattedre vacanti. Nell'area metropolitana, poi, il fabbisogno è ancora più elevato, con circa 5.500 supplenze previste.
Quanto al resto del Piemonte, nel complesso, l’aumento della domanda di supplenti è calcolata in circa il 40% rispetto all'anno scolastico 2023/2024 quando le supplenze erano state circa 10mila. A livello nazionale, il quadro non è più roseo. Le stime indicano che potrebbero essere necessari oltre 200mila supplenti in tutto il paese, un dato che evidenzia la persistente dipendenza da personale precario per mantenere l'organizzazione scolastica operativa, benché molte graduatorie provinciali risultino ormai esaurite, costringendo le scuole a ricorrere a supplenti con contratti a termine anche per cattedre che richiederebbero maggiore stabilità. Tra cui quelle dei docenti di sostegno. Il fabbisogno, su questo fronte, risulta essere un altro punto critico.
In Piemonte, sempre per il 2024/2025, si stima che saranno necessari circa 2.611 insegnanti di sostegno, ma con la capacità attuale di formare solo 450 nuovi docenti specializzati tramite i corsi, oltre l'80% delle cattedre di sostegno rimarrà scoperto, aggravando ulteriormente le difficoltà già presenti nell'anno precedente. Nel con il 2023/2024, infatti, si nota come la difficoltà nel coprire le cattedre con personale di ruolo fosse già significativamente in crescita, seppur più contenuta, che sarebbe peggiorata a causa dei pensionamenti, delle mobilità e delle difficoltà nei concorsi che non riescono a soddisfare la domanda di nuovi docenti. In Piemonte, le cattedre vacanti sono concentrate in discipline chiave come matematica, italiano e scienze.
Mentre il Miur e gli Uffici scolastici cercheranno di tamponare la situazione, gli studenti si possono comunque mettere il cuore in pace. Si tornerà in classe lunedì 11 settembre con la prospettiva dell'ultimo giorno di scuola tra il 7 e il 30 giugno, quando chiuderanno anche le scuole dell'infanzia. Il nuovo calendario della Regione Piemonte conta 205 giorni di lezione in aula negli istituti in cui si frequenta dal lunedì al sabato e 171 dove si resta in classe fino al venerdì. I giorni di scuola potranno ridursi di un giorno per la ricorrenza del Santo Patrono. In considerazione del servizio svolto, inoltre, le scuole dell'infanzia potranno anticipare l'inizio delle lezioni.
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