Cerca

Il reportage

Tronchi accatastati, rifiuti e isolotti: il dramma del letto dello Stura

La poca acqua ha riportato alla luce i detriti rimasti incastrati sui piloni

Tronchi accatastati, rifiuti e isolotti: il dramma del letto dello Stura

Tronchi accatastati, rifiuti e isolotti: il dramma del letto dello Stura

Isolotti di fortuna giganteschi da corso Vercelli fino al parco del Meisino, tronchi ammassati sui ponti (con l’eccezione di corso Giulio Cesare) e poca acqua, almeno per il momento. Senza dimenticare quelle sponde che ancora gridano aiuto, invase dai rifiuti della vecchia baraccopoli di lungo Stura Lazio ormai sgomberata da 10 anni. Sponde, oggi ricoperte di rifiuti, di sabbia e di alberi abbattuti. Lo stato dei nostri fiumi continua a destare molta preoccupazione. Se lungo la Dora e il Po gli interventi, di recente, non sono mancati, la stessa cosa non si può dire per lo Stura che continua a soffrire tra rifiuti e abbandono.

Il maltempo

Inoltre dall’ultima terribile alluvione che colpì il Piemonte nel novembre del 2016 sono passati otto anni. Gli eventi atmosferici di un certo calibro, tuttavia, ci hanno sempre “accompagnato” (non solo in estate) e verificando anche i dati della Regione Piemonte in tutto il territorio della regione dal 1800 al 2018 sono stati registrati oltre 120 episodi, e dal 1993 al 2018 gli eventi sono stati 18, uno ogni 17 mesi circa.

Isolotti di fortuna lungo lo Stura

Amedeo VIII

A preoccupare sono principalmente i tronchi che giacciono sull’alveo del fiume, in corrispondenza dei ponti. Questi, oltre a rischiare di formare una diga che impedirebbe il passaggio dell’acqua, spingono sulle colonne dei ponti, danneggiandoli inevitabilmente. La situazione più incresciosa all’altezza dell’Amedeo VIII di strada Settimo dove i rami e le masserizie si vedono senza troppe difficoltà. Una eventuale piena potrebbe sicuramente creare molti disagi in futuro.

Lo stato del ponte Amedeo VIII

I comitati

Un caso attenzionato dai comitati di zona Barca e Bertolla, già autori in passato di alcune manifestazioni di protesta. «L’aumento della popolazione e delle infrastrutture - protestano i responsabili, Rossano Massetti e Gabriella Sampaolo -, fa si che, a parità di esondazione, oggi si registrino molti più danni che in passato. Per prevenire e alleviare questi rischi dobbiamo eseguire una costante manutenzione dei nostri fiumi, curandone la pulizia dell’alveo e dei suoi argini». Un problema che non è solo simbolo di sicurezza, ma anche di decoro.

Le condizioni lungo la Dora

Gli interventi

Il letto del corso d’acqua, in secca, ha portato alla ribalta detriti e tronchi accatastati all’altezza dei ponti di corso Vercelli e strada Settimo. A pagarne le conseguenza sono le sponde, oggi ricoperte di rifiuti, di sabbia e di alberi abbattuti. «Chissà quando li porteranno via - si chiede una cittadina -. Mi chiedo cosa stiano aspettando a dragare questo povero fiume». Tra l’ex Novotel e il cavalcavia di corso Vercelli sono state trovate in passato persino auto bruciate. E il Comune di Torino, vista la situazione, corre immediatamente ai ripari.

Sponde all'altezza dell'Arrivore (foto d'archivio)

Per quanto riguarda la presenza di tronchi lungo lo Stura è previsto già la prossima settimana e comunque entro all’inizio del mese di settembre un intervento da parte dei Vigili del Fuoco - ai quali è stato dato incarico dalla Città - per la loro rimozione. «La presenza del materiale risulta probabilmente in questo periodo più visibile - spiegano da Palazzo Civico -, in quanto Iren, in qualità di gestore dell’impianto sul ponte Diga sul Po di Lungo Stura Lazio, ha provveduto ad “abbassare” il livello del fiume per consentire lo svolgimento delle operazioni di manutenzione dello stesso». Spazio, sempre nei prossimi giorni, anche all’inserimento di cartelli per segnalare il divieto di balneazione «che può essere particolarmente pericolosa per la presenza di mulinelli e correnti». La segnalazione comparirà all’altezza del ponte Ferdinando di Savoia lungo corso Giulio Cesare.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.