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Automotive & Tecnologia

AI e infotainment, così la nostra auto ci spia (con il nostro permesso)

Il pericolo dell'intercettazione dei dati e il caso dei produttori cinesi: una clausola sulla sicurezza nazionale

AI e infotainment, così la nostra auto ci spia (con il nostro permesso)

Quanto è privato, davvero, l'abitacolo della nostra auto? Quanto sono riservate - con l'eccezione di chi usa il vivavoce senza rendersi conto del volume e di quanto la sua voce, ma non dell'interlocutore, si senta all'esterno - le conversazioni al telefono? La realtà è che la nostra auto, ormai, ci spia. E che fine fano i dati che raccoglie incessantemente? 

Le auto moderne, infatti, non sono più semplici mezzi di trasporto; sono diventate vere e proprie centrali di dati su ruote. Con l'avvento delle vetture connesse, che integrano sensori avanzati, GPS, e sistemi di infotainment, la quantità di informazioni raccolte e trasmesse è aumentata esponenzialmente. Questa evoluzione tecnologica, pur offrendo numerosi vantaggi in termini di sicurezza e comfort, solleva questioni significative riguardo alla privacy dei dati personali.

Il cuore del problema: la raccolta di dati

Le auto connesse accumulano dati in continuazione: dai dettagli sul comportamento di guida, come accelerazioni brusche o frenate improvvise, fino alla posizione GPS in tempo reale e alle preferenze personali memorizzate nei sistemi di intrattenimento. Questi dati, originariamente destinati a migliorare la performance del veicolo e l'esperienza dell'utente, possono anche essere utilizzati per scopi meno evidenti, come l'analisi comportamentale per le compagnie di assicurazione o la condivisione con terze parti senza un consenso esplicito da parte dell'utente.

Rischi e implicazioni

Uno dei rischi principali riguarda la possibilità di accesso non autorizzato a questi dati. Con la crescente integrazione di dispositivi di terze parti, come dongle OBD (On-Board Diagnostics) e altri hardware esterni, il panorama della sicurezza dei dati si complica ulteriormente. Questi dispositivi possono accedere a informazioni critiche del veicolo, aumentando il rischio di violazioni della sicurezza e della privacy.

Inoltre, la gestione della grande mole di dati raccolti dalle auto moderne rappresenta una sfida significativa. Durante il trasferimento di queste informazioni tra il veicolo e i server esterni, c'è il pericolo che i dati vengano intercettati o manipolati. Questo non solo mette a rischio la sicurezza dei dati, ma può anche compromettere la fiducia degli utenti nei confronti dei produttori di veicoli e dei servizi associati.

Il caso dei produttori cinesi

Il problema è emerso in modo lampante - anche se ha avuto meno risalto rispetto alla prospettiva di una produzione di centinaia di migliaia di vetture in Italia - nella trattativa del Governo con i produttori cinesi intenzionati a sbarcare nel nostro Paese. In particolare con Dongfeng, la più accreditata, che è di proprietà del governo cinese. In particolare per i sistemi di infotainment, probabilmente i maggiori raccoglitori di dati, il ministero dell'Industria avrebbe chiesto a Dongfeng di utilizzare componentistica italiana. Così come italiana dovrà essere anche la sede di raccolta e gestione dei dati: il timore è che i dati possano finire in database governativi rappresentando, a quel punto, non solo una questione di sicurezza informatica e tutela degli automobilisti italiani, ma di sicurezza nazionale. Le regole sulla tutela della privacy in Cina, infatti, sono diverse da quelle europee. 

Il diritto alla privacy

La legislazione sulla privacy dei dati sta cercando di recuperare terreno rispetto all'innovazione tecnologica. Mentre alcuni stati negli Stati Uniti, come California e New York, hanno introdotto leggi specifiche per proteggere i dati raccolti dai veicoli, la normativa globale è ancora frammentaria. Le case automobilistiche, e in particolare gli OEM (Original Equipment Manufacturers), giocano un ruolo cruciale nell'adeguarsi alle nuove regolamentazioni, ma spesso gli utenti non sono sufficientemente informati su come e quando i loro dati vengono utilizzati.

I sistemi che ci spiano

Negli ultimi anni, diversi costruttori automobilistici hanno intensificato la raccolta di dati dai loro veicoli, sfruttando tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale (IA) per migliorare la sicurezza, la performance e l'esperienza del conducente. Ecco alcuni esempi concreti di produttori e dei sistemi che utilizzano:

1. Tesla: Autopilot e Full Self-Driving (FSD)

Tesla è probabilmente l'esempio più noto di un costruttore che utilizza in modo massiccio l'IA per raccogliere dati dai veicoli. Il sistema Autopilot e la funzione Full Self-Driving (FSD) di Tesla monitorano continuamente l'ambiente circostante l'auto utilizzando una combinazione di telecamere, radar, e sensori ultrasonici. Questi sistemi raccolgono dati su tutto, dai modelli di traffico ai comportamenti specifici dei conducenti. Tesla utilizza questi dati per migliorare le capacità di guida autonoma dei suoi veicoli, alimentando algoritmi di apprendimento automatico che permettono al sistema di "imparare" e migliorare nel tempo. 

2. General Motors: OnStar e Super Cruise

General Motors, attraverso il suo sistema OnStar e la tecnologia Super Cruise, raccoglie una vasta gamma di dati dai veicoli. OnStar, che è integrato in molti veicoli GM, raccoglie dati sulla posizione, sulle condizioni del veicolo, e sugli eventi di guida, come frenate improvvise e accelerazioni rapide. Super Cruise è un sistema di guida semi-autonoma che utilizza l'IA per analizzare i dati in tempo reale, come la posizione del veicolo e le condizioni stradali, permettendo al veicolo di mantenere la corsia e la distanza dagli altri veicoli senza l'intervento del conducente per lunghi periodi di tempo​(

3. BMW: ConnectedDrive e BMW iDrive

BMW ha sviluppato ConnectedDrive, un ecosistema digitale che raccoglie dati da vari sensori e sistemi di bordo, tra cui il noto sistema di infotainment iDrive. ConnectedDrive fornisce una serie di servizi connessi, come la navigazione in tempo reale, l'analisi del traffico, e l'assistenza remota. I dati raccolti includono informazioni dettagliate sui percorsi, sulle condizioni stradali e sul comportamento del conducente. BMW utilizza l'IA per migliorare le funzioni di assistenza alla guida, come il mantenimento della corsia, il controllo adattivo della velocità, e la prevenzione degli incidenti.

4. Ford: FordPass Connect e BlueCruise

Ford ha introdotto FordPass Connect, un sistema che raccoglie dati telematici dal veicolo per fornire servizi come il monitoraggio remoto, l'assistenza stradale, e la diagnostica in tempo reale. Con l'arrivo di BlueCruise, il sistema di guida semi-autonoma di Ford, l'azienda sta raccogliendo dati su larga scala per migliorare le prestazioni del sistema. BlueCruise utilizza l'IA per interpretare i dati raccolti dai sensori del veicolo, come le telecamere frontali e i radar, per consentire la guida a mani libere su autostrade pre-mappate​.

5. Mercedes-Benz: MBUX e Intelligent Drive

Mercedes-Benz ha sviluppato il sistema MBUX (Mercedes-Benz User Experience), che non solo raccoglie dati dal veicolo ma li combina con l'IA per offrire un'esperienza personalizzata al conducente. Il sistema di assistenza alla guida Intelligent Drive raccoglie dati in tempo reale su traffico, condizioni stradali, e comportamento del conducente, utilizzandoli per adattare automaticamente le funzionalità di sicurezza e assistenza, come la frenata automatica di emergenza e il controllo della distanza di sicurezza.

Cosa dice la legge italiana

In Italia, la raccolta e la gestione dei dati personali, inclusi quelli raccolti dai veicoli connessi, è regolata principalmente dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'Unione Europea, che è stato recepito nel diritto italiano attraverso il Decreto Legislativo 101/2018. Il GDPR stabilisce norme rigorose sulla raccolta, il trattamento e la protezione dei dati personali, comprese le informazioni raccolte dai veicoli.

Secondo il GDPR:

  • Consenso: I dati personali possono essere raccolti solo con il consenso esplicito dell'utente, che deve essere informato su quali dati vengono raccolti e per quale scopo.
  • Minimizzazione dei Dati: I dati raccolti devono essere limitati a quelli necessari per raggiungere lo scopo specifico dichiarato.
  • Trasparenza: Gli utenti devono essere informati in modo chiaro e trasparente su come i loro dati vengono raccolti, utilizzati e condivisi.
  • Diritto di Accesso e Rettifica: Gli utenti hanno il diritto di accedere ai dati raccolti su di loro e di richiederne la correzione o la cancellazione.
  • Sicurezza dei Dati: Le aziende devono adottare misure adeguate per proteggere i dati personali da accessi non autorizzati, perdite o divulgazioni.

Policy dei costruttori italiani

E nel quadro generale, quali sono invece le policy, ossia le linee di condotta, dei principali costruttori? Stellantis, che include marchi come Fiat, Alfa Romeo e Maserati, segue le linee guida del GDPR per quanto riguarda la raccolta e la gestione dei dati personali. Le policy di Stellantis riguardano principalmente:

  • Raccolta dei Dati: Dati relativi alla posizione del veicolo, abitudini di guida e diagnostica del veicolo vengono raccolti attraverso servizi connessi come Uconnect. Questi dati vengono utilizzati per migliorare l'esperienza di guida, fornire assistenza stradale e ottimizzare la manutenzione.
  • Uso dei Dati: Stellantis utilizza i dati per finalità legate al miglioramento dei prodotti, alla personalizzazione dei servizi e alla sicurezza del veicolo. È specificato che i dati possono essere condivisi con terze parti solo con il consenso dell'utente.
  • Protezione dei Dati: L'azienda adotta misure di sicurezza avanzate per proteggere i dati personali, incluse tecniche di cifratura e controlli di accesso rigorosi.

Ferrari, pur essendo parte del gruppo Exor che controlla anche Stellantis, mantiene una politica di gestione dei dati autonoma e molto attenta alla privacy dei propri clienti, dati i valori di lusso e esclusività del marchio. Ferrari raccoglie dati attraverso i sistemi di telemetria e connettività presenti nei suoi veicoli ad alte prestazioni:

  • Raccolta dei Dati: Dati dettagliati sulla performance del veicolo, posizione GPS, e abitudini di guida. Questi dati sono utilizzati principalmente per migliorare la performance dei veicoli e fornire servizi esclusivi ai clienti.
  • Consenso e Trasparenza: Ferrari richiede il consenso esplicito dei propri clienti per la raccolta e l'utilizzo dei dati, assicurando che le informazioni siano gestite in modo trasparente e con il massimo rispetto della privacy.
  • Sicurezza: Ferrari impiega misure di sicurezza avanzate per garantire che i dati dei propri clienti siano protetti da accessi non autorizzati, riflettendo l'importanza della riservatezza per il marchio.

Cosa possono fare i consumatori?

Per proteggere la propria privacy, i consumatori dovrebbero prestare attenzione alle impostazioni di privacy offerte dai loro veicoli e leggere attentamente le politiche di privacy delle case automobilistiche. Inoltre, è essenziale che i produttori garantiscano trasparenza nelle loro pratiche di raccolta e utilizzo dei dati, fornendo agli utenti un controllo reale e informato sui dati personali che vengono raccolti.

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