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La crisi dell'automotive
11 Settembre 2024 - 17:30
Lo spettro di altra cassa integrazione, se non peggio, ma anche la possibilità di comprare una Maserati. E' questa la situazione decisamente paradossale che stanno vivendo molti dipendenti di Stellantis, dove al momento si sta discutendo del futuro produttivo, in particolare di Mirafiori (per cui proprio nella giornata del 12 settembre ci sarà un incontro con i sindacati), e al tempo stesso arrivano le mail con le condizioni riservate ai dipendenti per l'acquisto di autovetture del Gruppo. Compresa Maserati. E, per una svista o per superficialità, la mail è arrivata anche a dipendenti in cassa integrazione, o in contratto di solidarietà (come i 3.200 di Mirafiori), nonché delegati sindacali. E per loro, con la paga decurtata anche fino al 30%, in offerta o pure no un'auto che viaggia fra 70mila e 200mila euro è decisamente irraggiungibile.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, a partire dal solito Carlo Calenda, che ha attaccato frontalmente il gruppo: "Stellantis che offre Maserati a prezzi speciali agli operai in cassa integrazione rappresenta non solo un insulto ma anche la dimostrazione che è un'azienda allo sbando e che Maserati versa in condizioni pietose. Ora basta. Meloni deve convocare Elkann e Tavares a Palazzo Chigi". Peraltro, proprio il partito di Calenda aveva convocato John Elkann in sede di decima commissione parlamentare, quella alle attività produttive: "Da un mese, Stellantis non ha ancora fatto conoscere la sua disponibilità" viene detto dal partito. Sul fronte politico, anche Marco Grimaldi di Sinistra Italiana ha parlato di "basse provocazioni", mentre Chiara Appendino ha espresso il suo disappunto attraverso i social media: "Ho proposto - alla costituente M5S e in una pdl che depositerò - di adottare la regola Olivetti per cui un top manager non possa guadagnare più di 10 volte quanto guadagna un suo dipendente".
Nella giornata di mercoledì, infine, il Gruppo ha annunciato anche importanti investimenti: ben 406 milioni di dollari per tre stabilimenti, in Michigan. Lo scopo è la conversione all'elettrico anche della gamma Ram, con il 1500 REV, primo di una serie di veicoli a stelle e strisce totalmente elettrici.
Per quanto riguarda Mirafiori, oggi è stato firmato - con la sola Uilm - un accordo per passare da 18 a 20 turni settimanali nel reparto eDct, quello delle trasmissioni delle auto elettriche. In questo modo, 200 lavoratori potranno uscire dal contratto di solidarietà.
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