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18 Settembre 2024 - 06:16
Code chilometriche nelle Valli di Lanzo per la galleria chiusa «ma a novembre inizieranno i lavori»
La buona notizia è che tra non molto a Lanzo dovrebbero finalmente arrivare gli operai. La cattiva è che ci vorranno comunque ancora molti mesi prima che nella galleria del Monte Basso possa transitare un’auto. E nel frattempo a residenti e turisti non resta altro da fare che mettersi con pazienza in coda. Come è successo domenica scorsa, con la Fiera d’Autunno di Lanzo che ha richiamato migliaia di persone rimaste poi “intrappolate” al momento di tornare a casa, e come potrebbe ricapitare, in modo ancora peggiore, anche domenica prossima con l’attesissima Sagra del Torcetto.
E mentre sui social anche domenica si sono ripetute le testimonianze ormai abituali («Cinque chilometri di coda», «Siamo partiti da Chialamberto alle 17.25 e siamo arrivati a casa alle 20», «Due ore e 25 minuti per arrivare da Cantoira a Torino» e così via), in Città Metropolitana si continua a lavorare per riuscire a riaprire la galleria, chiusa ormai da luglio 2023 a causa di alcuni gravi problemi strutturali che ne mettevano a rischio la sicurezza. Con una buona notizia: il lavoro burocratico è quasi finito e presto si passerà a quello degli operai. A giorni ci sarà l’approvazione del progetto definitivo e subito dopo partirà la procedura negoziata per l’assegnazione dell’appalto dei lavori. «L’obiettivo - annuncia il vicesindaco metropolitano, Jacopo Suppo - è partire con i cantieri a novembre e riaprire la galleria entro l’inizio dell’estate del 2025», in tempo quindi per la stagione turistica anche se in realtà si tratterebbe di una riapertura “temporanea”. Un po’ come è successo per la variante di Porte, il completamento dei lavori sarebbe effettuato in un secondo momento, scegliendo periodi con poco traffico e in accordo coi sindaci del territorio. «Voglio sottolineare ancora una volta che la galleria è stata chiusa per motivi di sicurezza - ribadisce Suppo -. Per riaprirla serviranno 6 milioni di euro per gli interventi strutturali, 3 della Regione e 3 da un finanziamento del ministero, cui sommare un altro milione per l’impiantistica».
Tra le problematiche tecniche che sono state affrontate vi è la presenza di amianto naturale nella fondazione stradale e nella montagna in cui la galleria è scavata. «L’incremento di costi derivante dalla presenza di amianto è una sfida superabile e i tempi di progettazione e realizzazione sono quelli già annunciati nei mesi scorsi - ribadisce Suppo -. Sono previsti circa 12 mesi di lavoro». E a chi lamenta i tempi lunghi Suppo ricorda che «senza le indagini geognostiche e strutturali, affidate l’anno scorso dalla Città metropolitana di Torino a una ditta specializzata, ma soprattutto senza le approfondite valutazioni tecniche dei progettisti incaricati non sarebbe stato possibile capire e affrontare la complessità dell’intervento che stiamo per appaltare».
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