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IL COLLOQUIO

Il Museo del Cinema sogna in grande: «Vogliamo diventare internazionali»

Con 18 milioni e 400mila euro di giro d’affare e un nuovo direttore, il museo della Mole si appresta ad aprire un nuovo - e più glamour - capitolo della sua storia

Enzo Ghigo

Enzo Ghigo

Con un giro d’affari di 18 milioni e 400mila euro, il Museo Nazionale del Cinema di Torino non si accontenta dei confini nazionali. Ha le idee chiare per il futuro il presidente Enzo Ghigo, ospite dell’associazione Dumsedafe di Piero Gola, dove ha raccontato alcuni dei numerosi - e ambiziosi - sogni nel cassetto per il Museo della Mole.



Il curriculum del nuovo direttore del Museo dà qualche indizio, ma ci dica: cosa c’è nel futuro del Museo dei Cinema?
«Partiamo dal presupposto che la scelta del nuovo direttore è stata assunta all’unanimità dal comitato di gestione, ma non è in nessun modo da interpretare come un diniego nei confronti del direttore uscente, che ha lavorato molto bene e a cui rivolgiamo grande gratitudine e stima. Tuttavia, abbiamo ritenuto - in relazione ai curricula che si sono presentati - che Carlo Chatrian avesse le caratteristiche migliori per dare al Museo un posizionamento internazionale, che forse fino a oggi - nonostante gli ottimi risultati ottenuti - non avevamo ancora concretizzato. Riteniamo che ora si apra una nuova fase e il Museo possa migliorare».
La Camera di commercio di Torino ha recentemente investiti 300mila euro per il bicentenario dell’Egizio, ritenendolo un polo di attrazione della città. Ritiene che potrebbe (o forse addirittura dovrebbe) fare lo stesso con il Museo del Cinema?
«Non mi permetto di dire cosa dovrebbe fare. Certo, sarebbe auspicabile. Ho parlato recentemente con il presidente Dario Gallina del fatto che il Museo Egizio e quello del Cinema siano due entità culturali che viaggiano spesso in sintonia in termini di numeri e di gradimento. Se siamo in grado di presentare progetti interessanti anche la Camera di commercio potrebbe parteciparvi. D’altro canto, stiamo facendo le modifiche di Statuto necessarie per permettere al Ministero di entrare nella compagine di gestione del Museo».


Ci sono in programma investimenti da Roma?
«Il Ministero ci ha garantito un investimento pari a 20 milioni di euro nell’arco dei prossimi quattro anni, per mettere mano alla collazione del museo. Vogliamo rifare la piazza dei giardini, ad esempio, per renderla aperta alla cittadinanza».
Eventi. È possibile pensare a nuovo festival del cinema di Torino?
«La nostra città ha bisogno di eventi e di esporsi. Proprio lo scorso anno abbiamo scelto un nuovo direttore per il Torino Film Festival, Giulio Base. Non vogliamo snaturare l’evento ma aggiungere qualche elemento di glamour».
Lo star system è nelle corde dei torinesi?
«Fa parte di questo mondo. Noi ora aspettiamo Martin Scorsese. Darà notorietà a livello internazionale al Museo».

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