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Tra ironia e realtà

Luciana Littizzetto: «È come scalare il K2!»

Il monologo della comica torinese nella prima puntata di "Che tempo fa"

Luciana Littizzetto e la "Saga dell'Ascensore": Un Problema Sociale tra Ironia e Realtà

Fabio Fazio (a sinistra), Luciana Littizzetto (a destra)

Luciana Littizzetto, celebre comica e conduttrice televisiva, ha scelto di utilizzare il suo inconfondibile umorismo per affrontare un tema che, seppur apparentemente banale, tocca la vita quotidiana di molti italiani: gli ascensori guasti.

Durante la prima puntata della nuova stagione di "Che tempo che fa", andata in onda domenica 6 ottobre, Littizzetto ha raccontato con ironia e sarcasmo la "saga dell'ascensore" che ha coinvolto sua madre, Antonietta Dezzutto, residente a Torino, e che ha richiesto ben cinque mesi di lavori per essere risolta.



La vicenda personale di Littizzetto non è un caso isolato. Dopo aver condiviso la sua esperienza sui social, la comica ha ricevuto numerosi commenti da parte di persone che vivono situazioni simili. «Mi sono accorta che è un problema che stanno vivendo o hanno vissuto migliaia di italiani», ha dichiarato la comica, sottolineando come la sostituzione o la riparazione di un ascensore possa pregiudicare la vita di molte persone, in particolare anziani e disabili.

«Quanta tecnologia ci può essere dentro a un ascensore?», si domanda, evidenziando il paradosso di una società che, pur avanzata, sembra inciampare su problemi apparentemente semplici.

«Noi umani andiamo nello spazio, accendiamo i termosifoni di casa con la domotica tranquillamente dall'ufficio, maneggiamo male l'intelligenza artificiale ma se si blocca l'intelligenza artificiale precipitiamo nel paleozoico. L'italiano ama l'ascensore, lo ama profondamente, se fossimo felici di entrare nella cabina elettorale come lo siamo di entrare in quella dell'ascensore l'astensionismo sarebbe sconfitto per sempre. Per gli anziani e i disabili salire a piedi con le scale è come scalare il K2. Sopravvivono solo quelli che mangiano le piante sul pianerottolo», ha commentato in trasmissione.


 

Prosegue: «Si parla di grandi opere in Italia, per carità servono, se poi le finissero servirebbero ancora di più, ma io vorrei anche una battaglia per le piccole opere, ma che possono davvero cambiare la vita a decine di migliaia di nostri connazionali, disabili, malati, gente che deve muoversi per le terapie, anziani soli, papà e mamma che devono muoversi con bambini in carrozzina».

Ha proseguito poi rivolgendosi direttamente "al tecnico":«Facci tornare in fretta a leggere una delle frasi più belle della vita, portata massima 240 kg, vietato l'uso ai minori di anni 12. Come diceva l'uomo ragno, un tuo collega che scala i piani, da grandi poteri derivano grandi responsabilità e tu dentro le tue scarpe d'antinfortunistiche dovresti sentire il peso delle persone la cui vita sociale dipende da te. Spero che risponderai, con i tuoi tempi, quindi aspetto luglio».

Guarda video completo:

 

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