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Diritto di Tribuna

Oltre 500 firme per salvare l’ex centro educativo: «Da 9 anni siamo senza risposte»

Intanto i cittadini presentano un progetto per recuperare gli spazi abbandonati

Oltre 500 firme per salvare l’ex centro educativo di via Cena

Oltre 500 firme per salvare l’ex centro educativo di via Cena

Quale futuro per l’ex Cesm di via Cena? Se lo chiedono i cittadini che hanno raccolto altre 524 firme e che ieri hanno partecipato a un nuovo Diritto di Tribuna. Da 9 anni il vecchio centro educativo specializzato municipale del Rebaudengo è diventato una terra di nessuno. Duemila metri quadri in balia di atti vandalici, occupazioni saltuarie e furti.

La sua storia

Costruito nel 1975 e in disuso dal 2015, l’ex asilo è piombato in un preoccupante stato di degrado nel periodo immediatamente conseguente all'abbandono, finendo per trasformarsi in una sorta di rifugio per senzatetto, pusher e sbandati, nonostante la sua posizione più o meno centrale all'interno di un quartiere che avrebbe bisogno di ben altre attenzioni.

Due anni fa il gruppo spontaneo E/4 raccoglieva circa 400 firme da presentare alla Città di Torino, con la speranza di vedere l'edificio trasformarsi in un centro d'incontro o nella sede di qualche associazione, ma gli alti costi degli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza, pari a circa un milione e 200mila euro, hanno costretto l'amministrazione comunale a rinviare i lavori ancora e ancora, contribuendo indirettamente al peggioramento dello stato dell'area.

Un centro per il quartiere?

«Per noi il Cesm è stato un punto di riferimento - raccontano Marco Milazzo e Pasquale Ricucci, due dei primi tre firmatari -. Per questo torniamo a chiedere che la struttura venga riqualificata e trasformata in uno spazio dedicato alle attività associative per le famiglie e gli adolescenti». Magari un centro culturale o un centro d’incontro, due idee che sarebbero utili a 360 gradi per il quartiere. Tuttavia nemmeno la presentazione di un progetto, con affido tramite “i beni comuni”, ha sbloccato la situazione. E oggi il futuro del Cesm resta davvero un bel rebus.

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