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LA MOSTRA

Le foto di Exodos-Exit: volti e storie dietro il viaggio dei migranti

Tredici fotoreporter piemontesi raccontano con immagini potenti il fenomeno delle migrazioni, dalla partenza ai confini italiani, per dare voce e volto a chi si nasconde dietro i numeri

Le foto di Exodos-Exit: volti e storie dietro il viaggio dei migranti

Marco Alpozzi ©LaPresse Operazione “Mare Sicuro” sulla nave - Comandante Cigala Fulgosi della Marina Militare italiana

Volti, storie e viaggi impressi in ogni scatto. È questo il cuore di "Exodos-Exit", un progetto fotografico nato nel 2017 dall’Associazione degli ex allievi del Master di Giornalismo "Giorgio Bocca" di Torino, con il sostegno della Regione Piemonte. La mostra torna in scena nel 2024, rilanciata dall’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e aggiornata con nuove immagini e riflessioni, affidate all’obiettivo di tredici fotoreporter piemontesi che, nel corso della loro carriera, hanno immortalato il fenomeno delle migrazioni in diversi angoli del mondo.

Paolo Siccardi©
Trieste (Italia)
Iman, giovane siriana volontaria dell’associazione “Linea d’Ombra” medica le ferite ai piedi
di un migrante dopo il lungo cammino per attraversare la rotta balcanica.

Tra i nomi coinvolti troviamo Marco Alpozzi, Renata Busettini, Simona Carnino, Mauro Donato, Max Ferrero, Mirko Isaia, Giulio Lapone, Matteo Montaldo, Giorgio Perottino, Andreja Restek, Paolo Siccardi, Stefano Stranges e Mauro Ujetto. Ognuno di loro racconta un pezzo di mondo: dai paesi d’origine dei migranti, spesso ignoti al grande pubblico, ai confini italiani, che vanno da Trieste alla Val Susa fino a Ventimiglia. Non solo fotografie: qui ci sono volti, emozioni, storie che superano i freddi numeri e ci ricordano che dietro ogni viaggio c’è una vita, una persona fatta di carne, cuore e ossa.

Marco Alpozzi ©LaPresse
Idomeni ( Grecia ) Circa 200 profughi tentano di attraversare clandestinamente il confine
macedone Le autorità stimano in circa 12000 il numero dei rifugiati di cui 4000



"Exodos" non propone soluzioni politiche, ma invita a riflettere. L’obiettivo è far sì che chi visita la mostra possa formarsi un’opinione documentata, libera dalle semplificazioni che troppo spesso accompagnano un fenomeno così complesso. Le immagini parlano da sole. La mostra, già esposta in quaranta città italiane e al Parlamento Europeo di Bruxelles nel 2017, ha ricevuto la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica Italiana, oltre ai patrocini del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e del Parlamento Europeo.

Mauro Ujetto©
Claviere (Italia)
Migranti africani percorrono a piedi la galleria in direzione Claviere per passare il confine
con la Francia.

Domani, alle 19:00, Palazzo Mainera ospiterà l’inaugurazione della mostra, che sarà visitabile per una decina di giorni, prima di iniziare il suo tour attraverso le otto province piemontesi. E chissà che non vada oltre i confini della regione.

L’inaugurazione sarà preceduta alle 17:00 da un corso di formazione, "Immagini e Migrazioni. Il racconto nella fotografia e nei video", un’occasione per esplorare come è cambiata la rappresentazione delle migrazioni. Tra i relatori, oltre al fotografo Max Ferrero, ci saranno il giornalista di Avvenire Nello Scavo, la documentarista Simona Carnino, e Mamadou Kouassi, il migrante che ha ispirato il film di Matteo Garrone, "Io Capitano", premiato con il David di Donatello.

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