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Economia
30 Ottobre 2024 - 07:20
Quasi un milione di dipendenti per 360mila imprese. Sono i numeri, in crescita, delle attività del terzo settore: una branca della nostra economia spesso sottovalutata, che però acquisisce sempre maggiore rilevanza nel momento in cui i campi tradizionali, a partire dal manifatturiero, vanno in crisi. Per dare una idea di cosa rappresenti tutto ciò, si pensi che le solo autocandidature al riconoscimento "Imprese vincenti", in cinque anni, sono state 14mila, per 150mila dipendenti e 35 miliardi di fatturato.
Sono numeri resi noti per l'ultima edizione di Imprese Vincenti, il riconoscimento di Intesa Sanpaolo per le Pmi. Tra le dieci imprese selezionate, quest'anno, figura Arcobaleno, la cooperativa nata nel 1992, dall'esperienza del Gruppo Abele, per creare opportunità di lavoro per persone svantaggiate e promuovere l'inclusione sociale attraverso l’attività lavorativa. A tutt'oggi Arcobaleno si occupa di raccolta differenziata - specialmente della carta - e servizi ambientali e conta ormai quasi 300 soci lavoratori.
Le altre imprese premiate, in tutta Italia, sono: Associazione La Nostra Famiglia di Ponte Lambro (Como), che offre un ambiente di cura, riabilitazione e ricerca scientifica per bambini con disabilità o disturbi dello sviluppo; Fondazione Bologna University Business School, affonda le sue radici nei 1000 anni di storia dell'Università di Bologna, preparando professionisti capaci di guidare la crescita internazionale e la trasformazione digitale, con focus sulla sostenibilità; Fondazione Ebris di Salerno, polo internazionale per la ricerca biomedica e attività scientifiche multidisciplinari; Fondazione Opera Sacra Famiglia di Pordenone, che opera nell’ambito della formazione professionale e dei servizi socioeducativi; Insieme Cooperativa sociale di Vicenza, che ha ideato un modello innovativo per la progettazione ed erogazione di servizi sociali e ambientali volti alla riduzione degli sprechi e alla valorizzazione degli scarti, unendo un sistema di economia circolare di gestione del rifiuto all'avanguardia a percorsi di giustizia e inclusione sociale per soggetti fragili; La Fabbrica dei Suoni, cooperativa sociale di Venasca (Cuneo), impegnata in progetti di sperimentazione di pratiche didattiche e ludiche innovative attraverso il linguaggio sonoro; Rurabilandia di Atri (Teramo), fattoria didattica e sociale che offre alle persone con disabilità l'opportunità di partecipare attivamente alle attività organizzate; A.FO.RI.S.MA. di Pisa, cooperativa di produzione e lavoro, socio di Enaip Nazionale con il quale elabora proposte, contenuti e strumenti in risposta ai bisogni di formazione e istruzione dei lavoratori italiani e stranieri; Società Cooperativa Sociale Fratello Sole di Irsina (Matera), nella gestione e promozione dei servizi socio-sanitari, educativi ed assistenziali, accoglienza di persone fragili e supporto nei processi di recovery socio-sanitaria e reinserimento nel tessuto sociale.
Andrea Lecce, responsabile Direzione Impact di Intesa Sanpaolo ha spiegato: "Le 10 protagoniste della tappa di Imprese Vincenti dedicata al Terzo Settore si sono distinte per carisma, valori, capacità manageriali e accomunate da un grande desiderio di fare rete a beneficio delle comunità. Il Terzo Settore è determinante per la società così come per l’economia reale e può davvero fare la differenza. Dal nostro report di rilevazione d’impatto emerge che un euro finanziato al Terzo Settore genera il doppio del valore in benefici sociali. Con strumenti sempre più innovativi e un dialogo costante vogliamo ulteriormente valorizzarlo e rendere ancora più visibile l’operato delle imprese sociali dedite al bene condiviso.”
Come detto l'azione del Terzo Settore anche in termini di business si inserisce in uno scenario in cui, come spiegano dal Research Department di Intesa Sanpaolo, "gli indici di povertà in Italia sono cresciuti a causa dell’impatto dell’inflazione. Nel 2023, infatti, l’incidenza di famiglie in povertà assoluta è stata pari all’8,4%, il livello più alto toccato negli ultimi dieci anni, ben 2,2 punti percentuali sopra i valori osservati nel 2014. Nelle famiglie di soli stranieri si toccano punte del 35,1%, in quelle che vivono in abitazioni in affitto il 21,6%, in quelle con almeno cinque componenti il 20,1%. Al contempo le percentuali più basse si riscontrano nelle famiglie in cui la persona di riferimento è almeno diplomata (4,6%) o con abitazioni di proprietà (4,7%)".
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