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Il fatto

Dall’ex bocciofila agli orti abusivi, tutti i dilemmi di corso Caio Plinio

Ferme le operazioni di bonifica e smantellamento. E il quartiere chiede alberi

Dall’ex bocciofila agli orti abusivi, tutti i dilemmi di corso Caio Plinio

Dall’ex bocciofila agli orti abusivi, tutti i dilemmi di corso Caio Plinio

C’è uno spicchio di corso Caio Plinio che ancora attende di conoscere quale sarà il suo futuro. È l’area a ridosso di via Passo Buole e del centro sociale El Paso, in zona Lingotto. Della storica bocciofila “La Baracca” al civico 45 è rimasto praticamente nulla, giusto un recinto. L’edificio, che da 45 anni era sinonimo di divertimento e ritrovo per i pensionati del quartiere, è stato demolito, distrutto dalle fiamme divampate otto anni fa. E poi ci sono gli orti urbani. «Abusivi - secondo il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano -, tanto che Rfi, proprietaria dell’area, vorrebbe smantellarli».

«Qualcuno a coltivarli c’è. Ma scoppiano incendi di continuo, almeno quattro o cinque all’anno». Così i cittadini. A denunciare lo stato di degrado dell’area anche il comitato spontaneo Vecchio Borgo Lingotto. Area di proprietà di Rfi, una buona parte è stata data anni fa in comodato d’uso al Comune di Torino.

Tranne un appezzamento, ancora di proprietà di Ferrovie. Progetti, però, non se ne vedono in concreto, in nessuno dei terreni. «La Circoscrizione 8 deve aprire un dialogo con Rfi per tre motivi - spiegano i consiglieri del M5s, Raffaella Pasquali e Vittorio Francone -. Per l’assenza delle barriere anti-rumore e per il recupero dei terreni degli orti e dell’ex bocciofila».

In quella che il Comune ha preso in comodato d’uso, invece, c’è un grosso spazio verde ma anche almeno cento metri di giardino senza alberi. Nell’altro terreno, che dà sul cavalcavia, cresce invece la giungla urbana. In ultimo anche il discorso traffico. «L’obiettivo è una diversa programmazione semaforica su via Pio VII e corso Traiano - ha precisato il coordinatore all’Urbanistica, Alberto Loi -, per provare a diminuire il traffico».

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