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Il caso

Paura per la bomba ecologica vicino al fiume: «Ora rischiamo nuovi incendi»

Torna l’incubo dei roghi. La Circoscrizione 6: «Quei rifiuti vanno Smaltiti»

Una discarica vicino al fiume

Una discarica vicino al fiume

Una montagna di plastica, masserizie ed elettrodomestici. A due passi dal fiume. E così, in un attimo, torna l’emergenza sicurezza a ridosso degli orti di lungo Stura Lazio, proprio in prossimità dell’ingresso merci di Iveco, trasformati da anni in case di fortuna. E il ricordo va subito alla fitta coltre di fumo che in un pomeriggio qualsiasi di giugno ha costretto i vigili del fuoco a intervenire. A fuoco, in quell’occasione, cavi elettrici e immondizia abbandonata vicino alle sponde. Sul posto sono intervenute quattro camionette dei vigili del fuoco che, in un paio d’ore, hanno domato le fiamme.

Una situazione esplosiva, denunciata da chi in quell’angolo abbandonato di Torino ha avuto modo di mettere piede. Preoccupazione da parte della coordinatrice all’Ambiente della Circoscrizione 6, Giulia Zaccaro, che punta il dito contro gli occupanti della baraccopoli abusiva. Forse i principali responsabili. «Si è riformata una discarica - spiega Zaccaro -, e rischiamo, come già avvenuto mesi fa, un nuovo incendio. Comune e Demanio devono intervenire per bonificare l’area e far rispettare il piano regolatore».

L'incendio di giugno

Iveco, proprietaria di una parte dell’area, si era mossa lo scorso anno attraverso i canali istituzionali (e giudiziari) per ottenere il sequestro e lo sgombero dell’area. Nella speranza di portare avanti altri progetti di cui il Comune di Torino sarebbe già a conoscenza. Così dopo qualche mesetto di attesa polizia, carabinieri, finanza e municipale sono intervenuti. Ma resta un grosso problema: il mancato abbattimento di tutte le baracche. Solo una parte, infatti, è stata demolita. «Ci aspettavamo delle risposte - conclude Zaccaro -, che ancora non sono arrivate».

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