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06 Novembre 2024 - 17:05
Dopo quasi un decennio di abbandono e degrado, lo Chalet del Valentino è pronto a rinascere. Questo iconico spazio, un tempo una delle discoteche più note della movida torinese, diventerà il Maxelâ, un nuovo ristorante con oltre 200 coperti completato da un lounge bar, un palco per musica dal vivo e un’atmosfera che promette di essere accogliente tutto l’anno.
Dietro il progetto di riqualificazione c’è Vivenda, azienda del gruppo La Cascina Cooperativa, già nota per le sue iniziative nel settore della ristorazione e per le collaborazioni con le mense scolastiche. Con un investimento di circa un milione di euro, Vivenda ha restituito al locale uno spazio tutto nuovo e pronto a essere vissuto da torinesi e turisti. Il nuovo Maxela sarà il decimo punto del brand in Italia, unendosi alla rete di ristoranti e macellerie già diffusa tra Roma, Verona, Siena, Ascoli e Alberobello.
La nuova struttura si estende su una superficie di circa 2200 metri quadri, progettata per offrire un’esperienza completa e accogliente in ogni momento della giornata. Dalla colazione al pranzo con vista sul parco, fino alla cena e al dopocena, il Maxelâ ha pensato a tutto per essere un punto di riferimento continuo, adattandosi ai ritmi di chi vive o visita Torino. Uno degli spazi più suggestivi è il "dehor naturale", un ampio giardino esterno che invita a godersi le mattinate soleggiate o le calde serate estive, circondati dal verde del Parco del Valentino. Qui si potrà sorseggiare un caffè al sole, respirando l’atmosfera unica di uno dei parchi più amati della città.
All’interno, il ristorante offre un ambiente accogliente che, grazie a una sofisticata illuminazione, regala di notte un effetto scenografico e affascinante. La luce soffusa e le ampie vetrate renderanno il Maxela visibile anche da lontano, creando un punto luminoso che spicca tra gli alberi e attira l’attenzione dei passanti.
Oltre a restituire ai torinesi un nuovo spazio di socialità, l’apertura del Maxelâ nel Parco del Valentino rappresenta una vittoria contro il degrado che per anni ha caratterizzato questa zona. Dopo la chiusura della vecchia discoteca, l'edificio e l'area circostante erano caduti in uno stato di abbandono, divenendo gradualmente un rifugio per numerosi senzatetto.
Marco Muzj, direttore della filiale Nord-Ovest del gruppo La Cascina Cooperativa, ha raccontato come la società si sia trovata ad affrontare una realtà delicata: "Quando abbiamo preso in carico lo spazio, ci siamo accorti che molte persone senza dimora si erano stabilite nell’area abbandonata. Non volevamo semplicemente sgomberare senza offrire soluzioni, quindi ci siamo attivati per collaborare con enti locali e associazioni per fornire loro assistenza."
Circa 15 persone vivevano stabilmente nell'area prima dell’avvio dei lavori di ristrutturazione. "Alcuni di loro sono stati coinvolti in percorsi di reinserimento sociale e, grazie a un supporto costante, hanno avuto accesso a cure e assistenza per un nuovo inizio. Siamo felici di aver dato un contributo non solo per la rinascita del locale, ma anche per il benessere di queste persone,” conclude Muzj.
Il Maxelâ non sarà solo un ristorante, ma un simbolo di recupero e inclusione sociale per Torino, che ora attende solo le ultime autorizzazioni da parte della Regione Piemonte e del Comune di Torino per aprire le sue porte entro la fine di novembre 2024.
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