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Economia & Lavoro

Torino, 5mila assunzioni perse. Mancano meccanici (e creativi). Ecco perché

La difficoltà delle aziende a reclutare personale. La maggioranza dei contratti a tempo determinato

Torino, 5mila assunzioni perse. Mancano meccanici (e creativi). Ecco perché

Torino e il Piemonte perdono lavoratori: almeno mille assunzioni in meno, rispetto al 2023, per il mese di novembre, che diventano oltre 5mila se consideriamo il solo trimestre. Un calo superiore a quello dei dati nazionali. Ma nonostante la domanda, le imprese non trovano operai, meccanici e infermieri. Colpa della formazione, annotano. E, soprattutto, adesso a molti candidati si chiede di poter dare "soluzioni creative e innovative"

Sono i dati che vengono forniti dal consueto rapporto di UnionCamere. Secondo il quale sono circa 28.580 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per novembre 2024, valore che sale a 82.560 se si considera l’intero trimestre ottobre-dicembre 2024. "Il trend appare negativo sia a livello mensile - spiega il rapporto - con 1.030 entrate in meno rispetto a novembre 2023, per una variazione tendenziale del -3,5%, sia su base trimestrale, con 5.520 in meno assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente).

Secondo il rapporto, che utilizza il sistema Excelsior in collaborazione con il Ministero del lavoro, il 75,8% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 18,9% lavoratori somministrati (percentuale in aumento di un punto), il 2% collaboratori e il 3,3% altri lavoratori non alle dipendenze. Ma i contratti a tempo determinato rappresentano il 60% delle entrate programmate, seguiti da quelli a tempo indeterminato con il 28% dei casi (in crescita di un punto su ottobre 2024).

Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 87.430 entrate previste nel trimestre novembre 2024-gennaio 2025 è quello del commercio, con 13.100 ingressi (15,0% del totale), seguito dai servizi alle persone, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 12mila assunzioni (il 13,7%) e dal turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 11.940 entrate e una quota del 13,6% del totale. All’interno del comparto industriale si distingue, ancora una volta, il settore edile, con 6.540 entrate previste nel periodo in esame e una quota del 7,5% del totale.

Il 28% delle entrate previste a novembre 2024 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi (in aumento di due punti su novembre 2023), un altro 28% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti (in calo di un punto sullo stesso mese dell’anno precedente). Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 16% delle assunzioni del mese.

Poco più di un’assunzione su tre (34%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 20% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Per il 61,1% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 22,1% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 12,7% coordinerà altre persone.

Il 42% delle entrate sarà inserito nell’area della produzione di beni ed erogazione del servizio (in aumento di due punti su novembre 2023), il 20% nelle aree commerciali e della vendita (in crescita di 1 punto) e una quota del 13% in quelle tecniche e della progettazione. La logistica assorbirà il 14% circa delle assunzioni programmate per il mese di novembre 2024, l’area amministrativa e quella direzionale genereranno rispettivamente una quota pari al 5% e 6%.

"Si conferma ancora una volta elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro - spiegano da UnionCamere -: in 50 casi su 100, infatti, le imprese prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati. Il dato è in linea rispetto a quanto registrato nel mese di novembre 2023 (50,1%), in calo, invece, rispetto a ottobre 2024, quando la quota di figure professionali difficili da reperire si attestava al 52%. Le difficoltà di reperimento sono legate soprattutto alla mancanza di candidati (34,8%, in crescita rispetto a novembre 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (12,2%, stabile, invece, rispetto a un anno fa).

Le criticità maggiori riguardano la ricerca di tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi, profilo per il quale le imprese hanno programmato 360 assunzioni, l’83% rischia di rimanere scoperto. Anche le ricerche di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, operai specializzati in installazione e manutenzione di attrezzature elettriche e/o elettroniche e di professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali saranno difficoltose in oltre i tre quarti di casi (rispettivamente 79,3%, 76,4% e 75,5%).

Le imprese piemontesi prevedono, inoltre, difficoltà superiori alla media nel reperimento di fabbri ferrai costruttori di utensili (74,4%), meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (74,1%) e tecnici della salute (72,3%).

A livello secondario (52,5%) le imprese segnalano difficoltà superiori a quelle riscontrate complessivamente in Piemonte: rischia di rimanere scoperto rispettivamente il 74,5%, 71,7% e 71,5% delle assunzioni riguardanti gli indirizzi agrario, agroalimentare e agroindustria, costruzioni ambiente e territorio e socio-sanitario.

Difficoltà di reperimento superiori alla media riguardano, infine, la ricerca di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (51,5%), con picchi particolarmente elevati per gli indirizzi elettrico (84,0%), riparazione di veicoli a motore (69,8%) e benessere (68,2%).

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