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SALUTE E PREVENZIONE
11 Novembre 2024 - 23:00
Un “flop” sotto le lenzuola? Sempre più uomini italiani sembrano vivere la disfunzione erettile come una realtà quotidiana. La Società Italiana di Andrologia (SIA) ha lanciato l’allarme, rivelando che circa 3 milioni di maschi italiani, pari al 13% della popolazione adulta, soffrono di problematiche legate all’erezione, con numeri in continua ascesa.
In occasione della prima Giornata Nazionale per la Salute dell’Uomo, la SIA ha diffuso statistiche preoccupanti che mettono in luce una crescita esponenziale dei disturbi sessuali maschili. Un dato su tutti: nella fascia di età compresa tra i 40 e i 70 anni, 1 uomo su 2 soffre di disfunzioni erettili di vario grado – da lievi a gravi.
"Un trend allarmante", commenta Alessandro Palmieri, presidente della SIA. Secondo gli esperti, la causa principale di questa epidemia silenziosa è la carenza di informazione e la scarsa attenzione alla prevenzione. Ma perché, in un’epoca di crescente sensibilizzazione sui temi della salute, gli uomini continuano a restare in silenzio?
"La scarsa informazione, soprattutto tra i giovani, è uno dei motivi principali per cui molti uomini non si rivolgono tempestivamente ai professionisti", spiega Palmieri. La prevenzione andrologica è ancora vista da molti come un argomento imbarazzante, un tabù che si trascina anche tra le mura di casa. Solo una piccolissima parte dei giovani italiani, meno del 5%, si sottopone a una visita andrologica prima dei 20 anni. Eppure, non è un segreto che i disturbi andrologici iniziano a farsi sentire fin dall’adolescenza: ben il 30-40% dei ragazzi tra i 16 e i 18 anni ha già un problema di salute legato all’apparato uro-genitale.
A peggiorare la situazione c'è il fatto che, un tempo, il servizio di leva obbligatorio costituiva un’opportunità di monitoraggio della salute maschile. Oggi, invece, mancano i controlli sistematici, e per molti uomini la diagnosi arriva solo quando il problema è ormai manifesto e difficile da trattare.
"L’informazione è la chiave per evitare che queste problematiche diventino irreversibili", insiste Palmieri. Se da un lato la prevenzione è essenziale, dall’altro è altrettanto importante combattere lo stigma legato alla salute sessuale maschile. È un fatto che molte volte gli uomini, pur di fronte a sintomi evidenti, non chiedono aiuto. La paura di affrontare il problema con i medici o anche con i familiari, spesso causa di un forte disagio psicologico, resta una delle maggiori barriere.
Dalla parte degli uomini, ora, c'è una comunità scientifica che ha deciso di rompere il silenzio. Come sottolinea la SIA, la diagnosi precoce e le cure tempestive sono fondamentali per prevenire complicazioni a lungo termine, non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico. Ecco perché, mai come oggi, parlare di salute maschile non è solo una necessità medica, ma una vera e propria priorità sociale.
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