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LO STUDIO

Amore tossico: la romanticizzazione della violenza tra i giovani italiani

Secondo il sondaggio, il 39% dei giovani afferma di aver subito violenza, una percentuale che sale al 43% tra le ragazze e addirittura al 55% tra le persone non binarie

Amore tossico: la romanticizzazione della violenza tra i giovani italiani

Gelosia, controllo, sofferenza. Tre parole che, per molti giovani italiani, sono troppo spesso legate a una visione distorta dell’amore. È quanto emerge dalla ricerca Giovani Voci per Relazioni Libere, condotta da Differenza Donna su un campione di ragazzi e ragazze tra i 14 e i 21 anni. Il 30% degli intervistati associa il controllo (sull'abbigliamento, sulle uscite, sull'accesso ai messaggi) come una manifestazione di affetto, un dato che sale al 45% tra gli adolescenti tra i 14 e i 15 anni. Un dato preoccupante, che evidenzia come, per molti, la passione possa tradursi in una sofferenza accettabile. Come spiegato dalla presidente di Differenza Donna, Elisa Ercoli, questi risultati riflettono una vera e propria "romanticizzazione della violenza", dove il possesso della libertà altrui viene erroneamente visto come un atto d’amore.

                        

                                      

Ma la situazione è ancor più drammatica quando si parla di violenza fisica e psicologica. Secondo il sondaggio, il 39% dei giovani afferma di aver subito violenza, una percentuale che sale al 43% tra le ragazze e addirittura al 55% tra le persone non binarie. Dati che si riflettono anche su esperienze più gravi, come il 18% di giovani che ammette di aver avuto rapporti sessuali contro la propria volontà, spesso per la difficoltà nel dire di no. Un fenomeno ancora più preoccupante riguarda le ragazze (69%) e le persone non binarie (70%).

                                               

Ercoli sottolinea che questi giovani, vittime di violenza, non hanno la solidità necessaria per comprendere i limiti di una relazione sana. "Non hanno gli strumenti per capire cosa sia una relazione rispettosa e come stabilire i propri confini", osserva la presidente di Differenza Donna. Questo, secondo l'associazione, riflette una cultura educativa piena di stereotipi e giudizi patriarcali che non fa distinzioni tra classi sociali o economiche, ma che è presente trasversalmente in tutte le famiglie.

Il dato allarmante è che, nonostante i progressi legislativi in materia di violenza di genere, in Italia manca un vero asse di prevenzione. Per questo, Differenza Donna chiede l’introduzione di campagne informative nelle scuole per educare i giovani a relazioni affettive libere e consapevoli, e a una formazione più completa per gli operatori del settore, che non si limiti solo agli esperti accademici ma che coinvolga anche chi lavora nei centri antiviolenza.

In contemporanea, la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha presentato il Libro Bianco contro la violenza, un documento elaborato dal Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne. La ministra ha dichiarato che il libro fornisce "una descrizione delle diverse forme di violenza e degli strumenti per contrastarla". Tuttavia, ha anche ammesso che, pur essendo un lavoro istituzionale, l’approccio adottato dal comitato è "militante", e vuole essere un punto di partenza per la formazione di operatori nel settore della giustizia, delle forze dell’ordine e sanitari.

Il Libro Bianco si inserisce in un contesto più ampio, dove la lotta alla violenza di genere è sentita come una priorità da otto italiani su dieci, secondo i dati di un'indagine di Inc Non Profit Lab. Il 79,7% degli intervistati ritiene che l'educazione affettiva debba essere una materia scolastica obbligatoria. Tuttavia, resta da affrontare la sfida culturale. La violenza, purtroppo, continua a mietere vittime anche tra i più giovani. Un recente caso di cronaca a Reggio Calabria ha visto una ragazza di 16 anni fermata mentre andava a scuola e abusata da un uomo di 49 anni. Fortunatamente, la giovane è riuscita a fuggire, mentre l’aggressore è stato arrestato.

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