Cerca

Dati alla mano

La verità che nessuno vuole vedere: è boom di antidepressivi in Italia

Uno studio conferma l'uso crescente di farmaci per la depressione, con una particolare impennata tra gli adolescenti

La verità che nessuno vuole vedere: è boom di antidepressivi in Italia

L'Italia sta attraversando una crisi silenziosa, quella della salute mentale. Un nuovo studio di Pharma Data Factory, realizzato per l’anno 2024, ha rivelato un significativo aumento nel consumo di antidepressivi in Italia, con numeri che non lasciano dubbi. Tra novembre 2023 e ottobre 2024, sono state vendute ben 49 milioni di confezioni di antidepressivi, un incremento di oltre due milioni rispetto all'anno precedente. Il costo totale per il sistema sanitario italiano ha superato il mezzo miliardo di euro, alimentato anche da un aumento preoccupante dei consumi tra i giovani adulti e gli adolescenti.

La pandemia di Covid-19 ha lasciato cicatrici invisibili nella psiche degli italiani. Le chiusure, il distanziamento sociale e l'incertezza hanno avuto un impatto devastante, specialmente sulla salute mentale. Lo studio sottolinea che il periodo dei lockdown ha acuito ansie, depressione e stress post-traumatico. Tuttavia, l’aumento non è legato esclusivamente alla pandemia. A livello globale, i dati mostrano una crescente tendenza all'uso di antidepressivi, con l’Italia che segue una traiettoria simile a quella di altri 18 Paesi europei, dove l'uso dei farmaci è raddoppiato negli ultimi vent'anni. Dal 2000 al 2020, in Italia si è passati da 30,5 dosi giornaliere per mille abitanti a 75,3.

I dati regionali rivelano importanti differenze territoriali. La Lombardia guida la classifica, con ben 8 milioni di confezioni vendute nel periodo di osservazione, seguita da Toscana (poco meno di 5 milioni), Emilia-Romagna e Piemonte (circa 4 milioni ciascuna), con un consumo più contenuto nel Veneto. 

Se la fascia di età 50-64 anni rimane quella con il maggior numero di prescrizioni, i più giovani stanno vivendo il maggiore aumento nel consumo. In particolare, i 25-34enni hanno visto un aumento del 10% nell’uso di antidepressivi rispetto all'anno precedente, mentre tra i 15-24enni la crescita è stata del 9,8%. Questo dato è particolarmente preoccupante per l'adolescenza, periodo cruciale in cui si forgiarono abitudini e resilienza psicologica, ma anche il momento in cui più facilmente si cede alla "pressione sociale".

Lo studio di Pharma Data Factory non si limita a descrivere un problema italiano: fornisce anche un quadro internazionale in cui l'uso degli antidepressivi è in forte aumento. In Stati Uniti, ad esempio, gli antidepressivi sono i farmaci più prescritti. A livello europeo, il numero di dosi giornaliere di antidepressivi per mille abitanti è più che raddoppiato, e questo aumento ha segnato una tendenza che sembra destinata a proseguire anche negli anni successivi. Sebbene l'uso degli antidepressivi sia aumentato, la Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF) mette in guardia contro il rischio di terapie fai-da-te. L'automedicazione o l'uso non monitorato di farmaci per la depressione può risultare pericolosa. Secondo gli esperti, è fondamentale che la terapia venga sempre seguita da uno specialista per evitare effetti collaterali o pericoli legati a dosaggi errati.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.