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LO STUDIO
26 Novembre 2024 - 22:30
Questo orologio biologico sembra avere una funzione cruciale nella transizione tra la fase rem, in cui si sogna, e le altre fasi del sonno
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Losanna ha recentemente svelato un’importante scoperta che potrebbe rivoluzionare il nostro modo di comprendere il sonno e i disturbi ad esso legati. Al centro di questa scoperta c'è una piccola regione del cervello chiamata locus coeruleus, che finora era conosciuta principalmente per il suo ruolo nel rispondere allo stress e al panico. Tuttavia, gli studi condotti su topi da laboratorio hanno rivelato che il locus coeruleus è anche il punto di origine di un vero e proprio "orologio biologico" che regola il passaggio tra le diverse fasi del sonno.
Questo orologio biologico sembra avere una funzione cruciale nella transizione tra la fase del sonno rem, in cui si sogna, e le altre fasi del sonno, che permettono al corpo di rimanere in uno stato di vigilanza inconscia nei confronti dell’ambiente esterno. Il risultato, pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista Nature Neuroscience, rappresenta una novità significativa nel campo delle neuroscienze e potrebbe aprire nuove strade per il trattamento dei disturbi del sonno.
Durante il sonno, il locus coeruleus segue un ciclo ben definito di attività, con picchi e momenti di quiete che si alternano ogni 50 secondi circa. Fino ad oggi, questo comportamento era un mistero, ma la ricerca ha svelato che si tratta di una sorta di "orologio" che regola la qualità e le fasi del sonno. Durante i picchi di attività, il cervello si trova in uno stato che assomiglia alla veglia, ma senza che la persona si svegli completamente. Questo permette una sorveglianza passiva sull’ambiente circostante e una pronta reazione in caso di pericolo. Quando, invece, il locus coeruleus entra in fase di quiete, si facilita il passaggio alla fase rem, dove si verificano i sogni e il cervello inizia a elaborare emozioni e memorie.
Un altro aspetto fondamentale della ricerca riguarda il rapporto tra stress e sonno. Gli scienziati hanno infatti scoperto che esperienze stressanti, vissute durante il giorno, possono alterare il "ticchettio" del locus coeruleus. In pratica, lo stress potrebbe impedire il corretto passaggio alla fase rem del sonno, frammentando il riposo e causando frequenti risvegli notturni. Questo fenomeno potrebbe spiegare perché alcune persone, sotto stress, soffrono di disturbi del sonno o di insonnia.
La scoperta del locus coeruleus come centro di regolazione del sonno potrebbe avere implicazioni cliniche significative, aprendo la porta a nuove modalità terapeutiche per chi soffre di disturbi del sonno. In particolare, i ricercatori suggeriscono che il locus coeruleus potrebbe essere utilizzato come bersaglio terapeutico per correggere i cicli del sonno alterati. Se fosse possibile modulare il suo "orologio", potrebbero esserci nuovi trattamenti per migliorare la qualità del sonno, specialmente in quelle persone che soffrono di disturbi legati allo stress o ad altri fattori ambientali.
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