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10 Dicembre 2024 - 17:30
Diventa un mezzo autogol per Margherita Agnelli la causa civile appena iniziata a Torino per l'Eredità Agnelli. Perché il giudice ha deciso che nella causa dovrà essere inserito anche il famoso accordo transittorio da lei firmato dopo la morte del padre, Gianni Agnelli. Ma non possono sorridere troppo neppure i suoi figli, John, Lapo e Ginevra Elkann, perché oltre a ordinare il deposito di memorie scritte e dettagliate, è stato deciso di ammettere gli atti della causa penale in corso Svizzera, dove proprio l'altra settimana madre e figli si sono scontrati faccia a faccia.
Ha dunque sciolto la riserva la giudice Nicoletta Aloj, che presiede la causa iniziata lunedì, a Torino. Una riserva basata su uno scontro riguardo l'ammissibilità o meno di materiali e documenti riguardanti la lunga causa sull'Eredità dell'Avvocato. Ricordando che in questa fase siamo in sede civile, mentre l'inchiesta penale – che vede indagati i tre Elkann, assieme al notaio svizzero von Gruenigen, il presidente della Juve Gianluca Ferrero, per truffa ai danni dello Stato – continua a fare il suo corso.
Secondo il legal team degli Elkann "Le memorie depositate dall’attrice (Margherita Agnelli, ndr) sono state in larga parte dichiarate inammissibili, mentre è stata ammessa la produzione, da parte dei fratelli Elkann, dell’originale dell'accordo transattivo del 18 febbraio 2004, già prima depositato in copia. Il giudice ha ammesso la produzione dei documenti che originano dal procedimento penale in corso, ma ha dichiarato tardive e inammissibili le richieste di parte attrice per nuovi mezzi di prova”.
Il documento di cui parlano gli avvocati è quello firmato, "per buona pace di tutti" aveva precisato Margherita, dalla vedova dell'Avvocato, Marella Agnelli, e la figlia: questa rinunciava ai suoi diritti su parte dell'eredità, nello specifico quella che riguardava quote azionarie e il controllo della Fiat, tenendo il diritto di proprietà delle abitazioni a Torino, Roma e Villar Perosa, in cambio di circa un miliardo e 300 milioni di euro (anche la cifra reale è sempre stata tenuta "segreta"). Per gli Elkann, il chiaro segno che le sue richieste attuali non sono ammissibili.
Ma Margherita sostiene che le abbiano nascosto la reale entità del patrimonio paterno e che i suoi figli di secondo letto siano stati tagliati fuori tanto dall'asse ereditario di Marella per i beni mobiliari quanto di quelli societari. In primis la società Dicembre, che consente il controllo dell'intero impero.
E quanto alla decisione della giudice, il suo legale Dario Trevisan prende atto "con soddisfazione che la dottoressa Aloj ha disposto l’integrale acquisizione nel processo civile di tutti gli atti e i documenti relativi ai riscontri del procedimento penale. Sono stati, poi, assegnati termini per riferire sulle prove testimoniali e per interpello delle parti che ormai si potrebbero ritenere documentalmente provate, anche in quanto gli Elkann e il Notaio non hanno inteso fornire prove contrarie rispetto ai documenti acquisiti".
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