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Finanza & Giustizia
29 Novembre 2024 - 17:10
Si erano incontrati tutti assieme forse ai tempi del matrimonio di John Elkann con Lavinia Borromeo, vent'anni fa. Pochi mesi dopo all'ospedale Mauriziano di Torino, dove Lapo Elkann era ricoverato dopo una overdose: c'è una foto che ritrae madre e figlio, John Elkann e Margherita Agnelli, con Ginevra Elkann poco dietro, che parlano concitatamente all'uscita. Si erano sfiorati, pare neppure parlati, ai funerali di Donna Marella Agnelli, nel 2019. Un incontro, con passeggiata sul lago in Svizzera, era svanito all'ultimo. Ma adesso, per la prima volta, i tre fratelli Elkann sono di fronte alla madre in un tribunale svizzero, dopo che in quelli italiani, nello specifico a Torino, si erano presentati gli avvocati.
MilanoFinanza, con un servizio del vicedirettore Fabrizio Massaro, mostra le immagini dei fratelli Elkann - Lapo curiosamente imbiancato e senza cappotto, John che chiacchiera sereno con Ginevra - che arrivano in tribunale a Ginevra, mentre poco prima era arrivata Margherita. Un'udienza di una causa che da anni divide la famiglia e che da Torino si guarda con interesse. Il Tribunale di Torino, infatti, chiamato a pronunciarsi in sede civile sui temi della contestata Eredità Agnelli, aveva rimandato la decisione al pronunciamento dei giudici elvetici.
I fratelli Elkann arrivano in tribunale (immagine di MilanoFinanza)
La causa di cui si dibatte oggi riguarda di fatto l'annullamento del patto successorio - firmato in terra svizzera - con cui oltre vent'anni fa Margherita Agnelli de Pahlen rinunciò alla sua quota di eredità del padre Gianni Agnelli in cambio di un forfait di un miliardo e 200/300 milioni di euro. Comprese le quote della società che permette il controllo della ex Fiat, che all'epoca Margherita e i suoi consulenti - compreso il conte Serge de Pahlen, ex vicepresidente Fiat Russia poi licenziato proprio dal figliastro John Elkann con Sergio Marchionne - consideravano ormai prossima al fallimento. Ma Margherita contesta di essere stata tenuta all'oscuro della reale entità del patrimonio paterno.
Si tratta del presunto tesoro offshore, fra banche svizzere, fondi mitteleuropei e paradisi fiscali, che adesso gravita al centro dell'inchiesta per truffa ai danni dello Stato ed evasione fiscale che vede indagati, a Torino, proprio i fratelli Elkann. A John, oggi, il compito di spiegare - in una testimonianza coperta da riserbo - le dinamiche della gestione dell'eredità di Marella Agnelli e delle società dell'impero che controlla Exor e Stellantis. La medesima testimonianza che, con altre dinamiche, si attendono tribunale e procura di Torino.
Una testimonianza volontaria - mentre a Torino, in sede civile, si attende la fissazione di una data per un interrogatorio di John , relativamente ai conti esteri individuati dalla Guardia di Finanza - quella del presidente di Stellantis che, a quanto abbiamo appreso, era incentrata proprio sul patto successorio. "Mia madre ha firmato quell'accordo che è sempre stato rispettato" avrebbe detto John Elkann. "Sono state rispettate le volontà di mio nonno Gianni Agnelli" sarebbe stato un altro passaggio della deposizione.
Margherita Agnelli, tramite l'avvocato Dario Trevisan, ha chiesto ai magistrati elvetici di far inserire in questo dibattimento il materiale dell'inchiesta di Torino: in particolare ciò che riguarda i due trust Providence e Providence II basati alla Bahamas - Paese a fiscalità agevolata - e le accuse di "manipolazione" per quanto riguarda la residenza elvetica di Donna Marella.
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